Notiziario CDP 246

MalaMente

Segnaliamo l’uscita del numero 0 di «Malamente, rivista di lotta e critica del territorio» che è appena nata nelle Marche, “tra l’Appennino e la costa”. Un nuovo progetto editoriale che muove dalle problematiche e dalle specificità di un territorio verso una più estesa critica al mondo moderno e alle sue nocività politiche, culturali, ambientali. Riportiamo alcuni punti salienti del comunicato della redazione.

TUTTOVAMALAMENTE, si direbbe in questi tempi, ma a ben guardare non sempre la cose vanno male per noi, a volte una lotta riesce a colpire malamente, ad aprire crepe nei muri e nelle catene che tengono imprigionate le vite e i desideri di chi è oppresso e sfruttato. L’incertezza e la crisi di questi tempi sono anche possibilità che si aprono, vecchie certezze che crollano.
Vogliamo realizzare una rivista che nasce e intende mantenersi trasversale a diverse sensibilità e percorsi politico-culturali. Non sarà, quindi, diretta espressione di nessuna area politica, ma raccoglierà contributi dei vari gruppi, comitati, associazioni e individualità che vivono e operano sul territorio delle Marche, tra l’Appennino e la costa.
«Malamente» terrà insieme l’approfondimento e l’informazione, ma sarà anche uno strumento di comunicazione e di collaborazione. Le uscite periodiche potranno infatti dare continuità agli interventi politici, sociali e culturali espressi sul territorio, aggregando attorno al progetto editoriale diversi soggetti i cui percorsi si sono spesso incrociati rimanendo però a livello di convergenza episodica, anche perché privi di un canale strutturato quale la rivista intende appunto essere.
Le sue pagine, d’altra parte, non temeranno il confronto delle posizioni e il dibattito interno che potrà svilupparsi.
Le porte saranno aperte alla collaborazione di molti soggetti che si dovranno relazionare in modalità antiautoritarie e libertarie, mantenendo alcuni punti fermi imprescindibili: anticapitalismo, antirazzismo, antisessismo, antifascismo, rifiuto della politica intesa come gestione del potere e arte di scegliere il male minore.
Vi è il desiderio di rompere l’accerchiamento del progresso a tutti i costi e della mercificazione dell’esistente, per recuperare le capacità di saper agire nel mondo.
La rivista ospiterà report delle iniziative, corrispondenze e aggiornamenti dalle realtà locali, inchieste, interviste, riflessioni sull’attualità e sulle lotte in corso, articoli di analisi politica e culturale, recensioni, brani del passato che valga la pena rileggere ecc.
«Malamente» uscirà in formato cartaceo: scelta dettata dalla volontà di riappropriarci di un mezzo di comunicazione stabile e che induce alla lettura piana e riflessiva.
Nell’ottica della libera circolazione dei saperi, alla rivista cartacea verrà comunque affiancato un sito internet dove scaricarla gratuitamente. Il sito darà la possibilità ai lettori di commentare ogni articolo e conterrà gli aggiornamenti del profilo twitter della rivista: un mezzo, ma non l’unico, con cui intendiamo costruire una rete di relazioni e contatti e attraverso il quale ricevere stimoli e spunti da approfondire numero dopo numero.

Per informazioni e richieste copie contattare: www.malamente.info; e-mail: malamente@autistici.org

Libri da leggere

Antonio Schina
Toscana ancora felix?
Francesco Pini, Duccio Tronci, Setta di Stato, Bambini affidati, abusi sessuali, amici potenti. Il caso Forteto, AB Edizioni 2015, pp. 216 € 15,00

Antonio Fanelli, A casa del popolo, Antropologia e storia dell’associazionismo ricreativo, Donzelli 2014, pp. 256 € 30,00

Daniele Rovai, La nuova sanità toscana, I 4 nuovi ospedali toscani e la legge truffa del project financing, Edizioni Andromeda 2013, pp. 188 € 19,00

Giulio Milani, La terra bianca, Marmo, chimica e altri disastri, Laterza 2015 € 19,00

Può sembrare strano tenere accostati questi quattro libri ma il filo comune che li lega è in realtà più evidente di quanto possa sembrare a prima vista. E non è semplicemente la realtà geografica che hanno in comune, la Toscana, semmai il fatto che almeno tre contraddicono pesantemente l’immagine di regione ideale, desideratissima come meta turistica ma anche come luogo considerato ideale per viverci. È l’immagine della Toscana felix che appunto viene pesantemente messa in discussione.

Sulla vera realtà della comunità-cooperativa del Forteto vi è stato un silenzio assordante per oltre un quarto di secolo, perché a coprirla appariva sempre e soltanto la splendida immagine della fiorente attività di produzione di latticini e formaggi e di accoglienza solidale di minori a rischio.
E ancora, quando nel 2011, per la seconda volta (la prima era successo nel lontano 1978), i leader della comunità­ cooperativa sono stati indagati, si è tentato in ogni modo di mettere a tacere tutto.
È stata invece una macchia indelebile per la realtà della Toscana in tutte le sue dimensioni, perché ha visto coinvolti, e lo si è capito finalmente in maniera sempre più chiara durante l’istruttoria e il processo, ma anche attraverso i lavori della commissione regionale, sia la realtà sociale sia quella politica, a partire dal Mugello per arrivare alla Provincia, alla Regione, alla Comunità Europea, seguendo a ritroso il flusso dei contributi arrivati al Forteto in modo notevolissimo e con assoluta continuità. E poi le strutture del welfare (i servizi sociali e sanitari), la magistratura (a partire certo dal Tribunale dei Minori ma anche nel suo complesso).
La prima pagina dell’introduzione a Setta di Stato offre un’ottima sintesi delle questioni, con tutto il loro carico di illegalità e di violenze, che stavano dentro a questa realtà e che solo ora cominciano ad emergere:
“Affidamenti forzati, coppie create ‘ad hoc’ per accogliere i bambini, regole bizzarre, un modello di vita che sconvolge il concetto tradizionale di famiglia. Ma soprattutto racconti di abusi sessuali nei confronti di minori….
La storia del Forteto racconta molto di più di una comunità, di una cooperativa agricola, di un luogo in cui persone… hanno vissuto in condizioni allucinanti. Le vicende salite piano piano alla ribalta delle cronache raccontano l’Italia. Un’Italia con un sistema guidiziario che tutti dicono di voler cambiare, ma che nessuno cambia perché funzioni davvero. Un’Italia guidata da politici spesso incapaci di guardare oltre il palmo della propria mano. Un’Italia che i suoi abitanti non riconoscono come Stato, perché quando chiedono il suo aiuto si trovano di fronte un muro di gomma. È l’Italia dei ‘giovani in fuga’, quella che impoverisce la qualità della vita dei cittadini.Tutto mentre una cooperativa del Mugello finita nell’occhio del ciclone ottiene finanziamenti pubblici e raggiunge giri d’affari da decine di milioni di euro” (p. 5).
Eppure è una vicenda che è rimasta prevalentemente relegata nelle cronache regionali dei quotidiani e solo dopo la sentenza di primo grado è arrivata a fatica in parlamento, con le doverose richieste di una commissione nazionale d’inchiesta e del commissariamento della cooperativa, peraltro finora entrambe bloccate dalla maggioranza renziana.
Nei capitoli del libro si analizzano, con il corredo di una attenta documentazione e di una serie di testimonianze raccolte direttamente, la figura del “profeta” Rodolfo Fiesoli e la nascita della comunità, la realtà quotidiana del Forteto, il rapporto con la politica, la gestione economica, il ruolo dei servizi sociali (in particolare riguardo le pratiche di affidamento di minori), il ruolo della magistratura e della chiesa e molto altro.
Perché Setta di Stato? Perché – scrivono gli autori, citando una ricerca dei professori Paolo Cenci e Cesare Cecchi – si tratta di una setta ossia di “comunità ideologica… ad andamento totalizzante,… un gruppo… di persone che prodiga una grande dedizione a qualche persona, idea o cosa, e che ricorre a tecniche immorali, manipolatorie o coercitive di persuasione e di controllo… intenzionalmente pensate per raggiungere gli scopi dei leader del gruppo” (p. 43).
Di Stato, perché le connivenze, le coperture, le protezioni, gli scambi di favori, gli interessi economici comuni con le istituzioni sono tutte da provare (e saranno oggetto di indagine della nuova commissione regionale formatasi dopo il rinnovo del Consiglio), e certo è che “negli anni la cooperativa era diventata meta imprescindibile di ogni campagna elettorale del centrosinistra… la rete di relazioni di Fiesoli e della sua cerchia [era] estesa… il legame tra la cooperativa e il potere politico si concretizza soprattutto in azione volte a screditare i detrattori del Fiesoli e dei suoi metodi” (p. 56).

Il libro di Antonio Fanelli A casa del popolo, si occupa di genesi, sviluppo, radicamento delle Case del popolo e dei circoli Arci sul territorio italiano, muovendosi da uno studio nell’area fiorentina, che viene presa in considerazione come la zona con la più alta densità associativa nel campo delle attività culturali.
Fanelli costruisce il suo lavoro mettendo al centro le storie di vita dei presidenti e dei soci dell’Arci di Firenze, che affrontano nelle loro testimonianze i temi della società civile, del tempo libero, del volontariato, del rapporto tra le generazioni.
Un’antropologia storica delle Case del popolo fondata sulla analisi del quadro storico e del dibattito nelle scienze sociali conduce alla rappresentazione della vita quotidiana che vi si svolge, per arrivare infine ad individuare la centralità della cultura del dono, la “forza spirituale” che spinge le persone a dedicare il proprio tempo libero ad una struttura associativa.
Nelle conclusioni, Fanelli, sottolinea come queste realtà siano sopravvissute in buona salute alla crisi della politica di questi anni, con una considerevole capacità di rivitalizzarsi, di sviluppare e di radicare tra i ceti popolari una cultura del volontariato : “Il mondo dell’Arci, grazie alla formula sempre rinnovata della sinergia tra il ‘ricreativo’ e il ‘culturale’, appare in grado di imprimere alle dinamiche complesse del tempo presente… forme locali di adattamento grazie a una creatività culturale dal basso e all’incontro e alla cooperazione, dentro i luoghi dell’associazionismo, di fasce generazionali diverse e di stili culturali che in altri contesti si muovono separatamente. Una forma di resistenza collettiva al populismo dilagante che prova a rovesciare la gentrification e le trasformazioni delle periferie, a resistere alla iper-urbanizzazione e all’ondata xenofoba”.
Il libro di Fanelli offre la visione della realtà sociale toscana ma dopo la sua lettura, avvenuta parallelamente a quella di Setta di Stato non si può non sollevare un dubbio e porsi qualche domanda.
Perché mai, in tutti questi anni, oltre un quarto di secolo, di presenza nella realtà sociale dell’Arci e dei suoi circoli e case del popolo ma anche nello stesso della cooperativa-comunità del Forteto, queste due realtà non si sono mai incontrate?
A cercare con un po’ di accuratezza, un incontro c’è stato e non si riferisce alla presenza di Francesca Chiavacci, allora deputato Pds e ora presidente nazionale dell’Arci, nonché autrice della presentazione al libro di Fanelli, nell’elenco degli ospiti illustri del Forteto (p. 51 di Setta di Stato): probabilmente al Forteto ci sono stati tutti i politici in carica in questi anni.
Si riferisce bensì ensì a quello che succede nei primi anni di vita della comunità, quando il “profeta” Fiesoli consigliava e talvolta imponeva ai suoi adepti, come terapia, di demonizzare completamente padre, madre, parenti, amici, come tramite per arrivare al definitivo rifiuto della famiglia d’origine. In molti casi anche picchiando i genitori.
“Il problema viene affrontato in alcune infuocate assemblee alla casa del popolo di Querce” (p.14) ma la conclusione del segretario locale del Pci è che si è impotenti, che tutto va avanti nonostante denunce circostanziate. La politica quindi fin da allora fa finta di niente.
Anche l’Arci, con i suoi circoli a Prato e nel Mugello, con la sua struttura radicata, allora e poi negli anni successsivi, qualcosa forse poteva fare nella civilissima Toscana.
Allora viene da domandarsi se veramente il lavoro di educazione collettiva, che è stato un elemento costitutivo del movimento socialista alle sue origini, non sia andato perduto del tutto, negli anni in cui Fanelli colloca la sua ricerca, anche nella civilissima Toscana.
Certo è rimasto tantissimo dell’aspetto ricreativo (il ballo, le cene, le occasioni di incontro, magari con qualche errore anche qui, di cui si sarebbe potuto parlare nel libro, come l’introduzione delle slot machine nei circoli, salvo poi provare a rimediare, in verità senza molto successo), vi sono state tantissime attività culturali ma sarebbe stato altrettanto di valore culturale un tentativo di capire cosa succedeva al Forteto e, di conseguenza, denunciare, non lasciando cadere gli elementi che emergevano tutti negli anni anni ’70 e non facendo finta di niente di fronte alle tante voci, non soltanto benevole, che sul Forteto in Toscana hanno sempre girato. Certo spettava alla politica, che ha responsabilità gravissime, ma anche alle realtà della società civile.
È una constatazione che non si può eludere.

In Toscana contraddizioni e problemi esistono anche in altri settori, a cominciare dalla realtà della sanità, a prima vista un fiore all’occhiello della regione.
Il libro di Daniele Rovai, La nuova sanità toscana, che si occupa della nuova legge di riforma sanitaria (nei confronti della quale non a caso è in corso la raccolta di firme per un referendum abrogativo) costituisce un ottimo contributo al riguardo.
Da una parte c’è una pesante riorganizzazione del sistema sanitario regionale, con forti tagli di costi e servizi, dall’altra è rilevante l’uso massiccio del project financing, la finanza di progetto che Rovai analizza con precisione.
Mentre con l’appalto il committente pubblico progetta un’opera e chiede al costruttore di realizzarla con un compenso definito e realizza per questo un’asta pubblica, con la concessione lo Stato, per realizzare un’opera pubblica, non avendo i soldi per farla, chiede al costruttore di finanziare lui l’opera, stabilendo che il compenso sia la possibilità di gestire quella struttura per un certo periodo di tempo (20-30 anni), in modo da recuperare la cifra spesa e ovviamente guadagnarci.
“La finanza di progetto, invenzione italiana, è una variante della concessione. La differenza è che l’investimento è diviso tra il pubblico e il privato… il costruttore è un concessionario e…il pubblico può partecipare sia come socio sia come investitore nella realizzazione delle opere pubbliche. Non c’è un limite di intervento e può anche essere socio di maggioranza… Si permette di gestire in maniera autonoma soldi pubblici, come se fossero suoi… pur se il socio pubblico è il maggior finanziatore, essendo in regime di concessione avrà ridotti margini di controllo della spesa” (p. 30).
Nel caso della Toscana, per la costruzione e la gestione di quattro ospedali, Prato, Lucca, Pistoia, Massa e Carrara, “le Asl e lo Stato hanno fatto l’investimento maggiore ma alla fine dei giochi gli ospedali saranno di proprietà del costruttore per 19 anni e le Asl per usufruire di quelle strutture dovranno pagare un canone di 19 milioni di euro l’anno per la durata della concessione. Un’assurdità. Peggio: una fregatura legalizzata” (p. 31).

Infine giunge a proposito in questo 2015 La polvere bianca di Giulio Milani, un libro che ha le caratteristiche di un romanzo-inchiesta sulla provincia di Massa e Carrara fino alla Versilia, attraverso il racconto dei cavatori, degli anarchici, dei soldati apuani finiti in Russia nella Seconda guerra mondiale, dei partigiani, dei lavoratori del polo chimico, degli ambientalisti, unendo appunto ricerca storica e testimonianze e ricordi personali e individuando, come tema centrale, quello del conflitto non tanto tra ambiente e lavoro, quanto tra “interessi collettivi e interessi privati”.
L’elenco dei disastri ambientali, delle devastazioni del territorio ma anche delle attività illegali è impressionante, a partire dalla fuga di diossina dalla Rumianca nel 1984 (episodio del tutto dimenticato) e dalla esplosione del serbatoio del pesticida Rogor dalla Farmoplant (di proprietà Montedison) nel 1988, in generale ai danni prodotti dall’industria chimica dagli inizi degli anni ’80, con le malattie e i decessi dei lavoratori alla Montedison e alla Rumianca (solo alla Rumianca 700 morti), con 60 discariche abusive nel territorio massese, con la dispersione di agenti patogeni da queste discariche e dagli inceneritori Lurgi (anche questo della Farmoplant) a Massa e Falascaia a Pietrasanta, che bruciavano i rifiuti speciali di mezza Europa, con tassi di incidenza di malattie polmonari superiori al resto d’Europa.
E ancora le rotte toscane dei rifiuti verso la terra dei fuochi campana, lo sfruttamento intensivo delle Apuane non più soltanto per il marmo ma anche per il carbonato di calcio (che serve per ben 279 usi industriali diversi, in primis per fare polvere abrasiva per i dentifrici), 4 alluvioni devastanti in 9 anni.
E malgrado questo, i tassi di disoccupazione più alti della Toscana e d’Italia.
Come se non bastasse, il piano paesaggistico proposto dall’assessore regionale Marson nella precedente legislatura, che prevedeva una chiusura graduale delle cave di marmo, è stato alla fine, nel momento in cui è diventato legge, completamente stravolto, prevedendo addiritura negli anni futuri nuove cave e l’ampliamento di quelle esistenti.
Le 35 organizzazioni mafiose presenti in Toscana secondo la Fondazione Caponetto sono prevalentemente radicate nel settore dei rifiuti e nel territorio delle Alpi Apuane.
In un’intervista (S. Maggiorelli, Una terra dei fuochi sulle Alpi Apuane, “Left”, 9.9.2015), Milani parla appunto delle organizzazioni mafiose in Toscana: “Per l’opinione pubblica è come se non esistessero. Quanto alle istituzioni ne parlano il meno possibile per non rovinare il buon nome della Toscana (e la reputazione di chi l’amministra). La Fondazione Caponnetto… ha più volte denunciato questo atteggiamento come il rischio di far arrivare in massa le organizzazioni criminali, perché non parlare di mafia, aiuta la mafia”.

Insomma forse la Toscana non è più tanto felix.

P.S.
Su un’altra parte della realtà toscana (polo industriale di Piombino e Follonica, realtà sociale dell’Alta Maremma, fuori dalle immagini idilliache di Punta Ala e Castiglion della Pescaia) non si può prescindere, per completare il quadro della regione, dalla lettura del bel libro di Alberto Prunetti, Amianto, una storia operaia, Roma, Edizioni Alegre 2014, pp. 188, € 14,00, recensito sul numero 242-novembre/dicembre 2014, del Notiziario CDP.
Per ulteriori informazioni sulla Toscana, con anche un attento lavoro di analisi, specie sulla realtà della piana Firenze-Prato-Pistoia, ma non solo, è molto produttiva la lettura della rivista online La città invisibile, Voci oltre il pensiero unico, edita da PerUnaltracittà, laboratorio politico Firenze (www.perunaltracitta.org)

Segnalazioni

Alimentazione

Pedagogika, n. 2-2015 € 9,00
Cibo dell’anima e del corpo
Memorie dei sensi
In questo dossier gli articoli proposti partono da diverse prospettive: pedagogica, politica, sociologica, psicologica, etica, relazionale, filosofica…
Il tema di Expo 2015 Nutrire il pianeta, Energia per la vita è diventata l’occasione per ri-pensare ancora una volta alla “mala” e ingiusta distribuzione della risorsa cibo nel pianeta, bisogno primario che dona dignità e senso compiuto alle nostre fragili e meravigliose vite.
Nel leggere questi numerosi contributi si trovano molti spunti di riflessione ed approfondimenti sul cibo e le sue numerose relazioni con tutte le sfere dell’esistenza umana.
Anche la letteratura, come se fosse necessario ricordarlo (!), ci dà riscontro di come il mangiare, i profumi e gli aromi, la consistenza, la disposizione e i luoghi nei quali viene consumato il cibo, svela come viviamo, molto di più di quanto possiamo immaginare.
Gli interventi sono di. G. Codrigani, C. Birbes, E. Mancino, A. Todeschini, L. Meglio,
M. Francesconi, D. Scotto di Fasano, F. Riva,
E. Di Renzo, M.T. Besana, D. Finocchi, S. Ulivieri Stiozzi, M. Giusti, A. Biagi e C. Squarza.

Medicina democratica, n. 216/218-Luglio/dicembre 2014 sip

Riporta l’intervento di Pier Paolo Poggio tenuto al Convegno Le tre agricolture: contadina, industriale, ecologica. Nutrire il pianeta e salvare la terra, tenuto il 20-22 aprile 2015 a Brescia, che si era posto come obiettivo un esame analitico delle principali opzioni alternative all’agricoltura industriale nel momento in cui la crisi ecologica ha riattivato posizioni di critica dell’agricoltura di segno diverso e che possono trovare oggi nuove formulazioni in termini ecologici e scientifici insieme.

A cura di P.P. Poggio, Le tre agricolture, contadina industriale ecologica, Jaca Book 2015, pp. 327 € 20,00 I molteplici contributi raccolti nel volume danno una risposta che sarebbe saggio tenere ben presente.
Da più punti di vista, dimostrano la rinnovata centralità dell’agricoltura, del concreto rapporto degli essere umani con la terra. E ciò non solo dove tutti i giorni si lotta per la sopravvivenza, ma ovunque, in Italia e nel mondo.

A-rivistanarchica, n. 397-aprile 2015 € 4,00
Il dossier La sensorialità del cibo con testo e foto di Yuri Bussi, ipotizza che non servono grandi scoperte per salvare il mondo dalla fame, ma “piccoli” saperi e tanta resistenza. Attraverso il viaggio è possibile sfatare i dogmi sul consumo e sulla produzione di cibo, riscoprendo pluralità, sostenibilità e tecniche pratico-manuali. Per un sistema alimentare alternativo, contrario all’omologazione e all’uniformità.

A cura di G. Rovati e L. Pesenti, Food poverty, food bank, Aiuti alimentari e inclusione sociale, Vita e pensiero 2015, pp. 164 € 18,00
Questa preziosa indagine sulla povertà nel nostro Paese ci ricorda e ci spiega quanto il problema sia attuale e quanto la società e la scienza, nonostante i progressi e i risultati raggiunti, non siano in grado di debellarla. La povertà alimentare è presente anche nei Paesi sviluppati. È cresciuta negli anni della crisi. Ha colpito principalmente i minori e in un Paese come l’Italia in cui manca storicamente una misura unitaria di contrasto alla povertà, il ruolo giocato dalle organizzazioni caritatevoli risulta ancora più rilevante che in altri Paesi ma il loro intervento generoso e creativo non è sufficiente a contenere o ridurre l’incidenza di una povertà materiale sempre più strutturale.

A. Baranes, Il grande gioco della fame, Scommetti sul cibo e divertiti con la finanza speculativa, Altreconomia 2011, pp. 126 € 8,00
Questo manuale d’istruzioni ci spiega i rudimenti per divertirsi con Il Grande Gioco della fame e racconta con disarmante chiarezza l’intreccio tra speculazione finanziaria e cibo.
Un perverso ma affascinante meccanismo per guadagnare tantissimi soldi scommettendo sulla vita altrui.

I. Fantini, Anonimo fra gli anonimi, Barricate 2004, pp. 133 € 15,00
È il racconto di un momento di vita dell’autore in cui egli aveva deciso di vivere isolato in una piccola casa in montagna per allontanarsi dalla società e dall’ambiente in cui lavorava.
Circondato dai libri, l’autore vive questo distacco preparando i suoi cibi in maniera naturale e sapiente utilizzando la sua capacità di cuoco ampiamente riconosciuta ma ostracizzata da un ambiente artefatto e consumistico.
Sono pagine di riflessione, sofferenza e gusto che ci fanno guardare al senso delle cose in un tempo in cui tutto è artefatto e commercializzato. Con coraggio Ivan Fantini descrive la sua esperienza al di fuori del sistema produttivo. Oltre ad essere raccoglitore e preparatore di confetture varie, ha anche realizzato spettacoli, fatto interventi pubblici e gestito spazi come il Boscost’orto o l’Osteria con cucina, Veglie in volo a San Clemente di Rimini. (c.b.)

L. Cavazzoni e G. De Pascale, I semi di mille rivoluzioni, Alce Nero: storie di ulivi, uomini e api, Ponte alle grazie 2014, pp. 143 € 13,50
Il volume racconta, in sei capitoli, diverse storie che hanno come comune denominatore la scelta di un percorso di cambiamento verso economie differenti, di relazione con la terra ma anche con altri aspetti del mondo.
Questa storia inizia in tanti luoghi, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento nelle vaste praterie d’America, dove un indiano Sioux provò a opporre la forza della visione all’oppressione del suo popolo e del suo ambiente.
Inizia nell’Emilia Romagna degli anni Settanta, dove un gruppo di giovani decise di inventarsi il proprio lavoro, e imparò così ad amare le api grazie a un eclettico professore di disegno.
Inizia sulle colline marchigiane, dove Gino Girolomoni consacrò l’intera esistenza al ripopolamento delle campagne e all’affermazione del biologico come inno alla vita.
Inizia ovunque dove qualcuno decida di abbandonare la strada più semplice per aprirsi a nuove opportunità, perché questa storia, raccontata da Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, non è solo una storia, ma mille storie diverse che non smettono mai di iniziare, cambiare, rinnovarsi. Storie che parlano di terre e contadini, panificatori e cuochi, rivoluzioni e fatica, lotte e sconfitte. E ancora ulivi millenari da abbracciare, alveari da scoprire, piantagioni di canna da zucchero da proteggere e terre confiscate alla mafia da restituire alla collettività. Storie, dunque, che parlano di cibo: un cibo bello, buono e vero come ogni cibo dovrebbe essere.
Un cibo che racchiude in sé i semi di mille rivoluzioni, perché si fa messaggero dei racconti dei territori che abitiamo e degli uomini che li coltivano, e soprattutto perché è ancora in grado di nutrire davvero.
M. Potito e R. Borghesi, Genuino clandestino, Viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere, Terra Nuova 2015, pp. 271
€ 18,00
Genuino Clandestino è una rete informale di realtà agricole e urbane impegnate a promuovere il diritto alla terra e al cibo, nell’ottica della difesa dell’ambiente e del territorio, della promozione dei legami sociali e dei diritti di chi la terra la lavora. Gli autori raccontano, attraverso le parole e le fotografie di Sara Casna e Michele Lapini, dieci realtà che hanno deciso di sfidare le regole del mercato agricolo-industriale contemporaneo: contadini, erboristi, allevatori, panificatori che garantiscono prodotti genuini. Sono clandestini in quanto non rientrano nei protocolli alimentari decisi dai legislatori per soddisfare gli appetiti dell’industria agroalimentare.
Il viaggio, iniziato in provincia di Modena, è proseguito verso nord fino al Piemonte, e verso sud fino alla Sicilia. Il libro è composto da un diario, dove sono raccontati i protagonisti, i luoghi, le emozioni di questa nuova Italia contadina, e dall’approfondimento di alcune parole chiave. L’insieme fornisce la mappa concettuale di questo movimento che, tra le altre cose, vuole riformulare il rapporto tra città e campagna, tra produttori e consumatori (o, meglio, co-produttori). Ognuno di noi può essere protagonista di una rivoluzione contadina quando sceglie quale cibo comprare e/o come produrlo.

A cura di A. Mingozzi e R.M. Bertino, Tutto bio 2015, Bio bank e Egaf 2015, pp. 351 € 16,00
Oltre 10.900 indirizzi, 2903 aziende con vendita diretta, 1553 agriturismi, mercatini, gruppi d’acquisto. Un libro fondamentale per acquisti intelligenti e responsabili anche se il biologico non può essere la panacea di tutti i mali dell’alimentazione. La produzione del biologico, insieme a tante altre esperienze come i gruppi di acquisto solidale, il commercio equo, la finanza etica contribuisce al cambiamento, in una visione d’insieme alternativa all’attuale modo di vivere.

P. De Castro, Cibo, La sfida globale, Donzelli 2015, pp. 165 € 18,50 La situazione alimentare nel mondo sta cambiando rapidamente a causa di tanti fattori concomitanti: il passaggio da una alimentazione vegetariana ad una animale, la diminuzione delle terre coltivabili a causa della urbanizzazione, lo spostamento dalla campagna alla città di milioni di persone, con conseguenze enormi sugli equilibri mondiali, maggior bisogno di cibo. I Paesi che hanno più risorse tendono ad acquisire su larga scala terreni agricoli nei paesi in via di sviluppo. La Land grabbing interessa anche Paesi come l’India e la Corea del Sud, tutto questo per poter garantire nei prossimi anni il cibo alle proprie popolazioni. Poi c’è il problema dell’inquinamento e dell’acqua, l’agricoltura consuma il 70% dell’acqua dolce del pianeta.
Altro problema sono le scorte. Il 70% di esse prima erano negli Stati Uniti ora sono in Cina. La Cina non acquista solo terreni ma anche grandi gruppi. Pochi sanno che ha acquistato per 14 milioni di dollari la più grande azienda produttrice americana di carne di maiale e che il primo grande esportatore brasiliano di soia è per la maggior parte a capitale cinese, che l’Europa importa il 90% della soia di cui ha bisogno.
De Castro nel suo libro, dopo aver esposto i problemi, prova anche a indicare delle soluzioni. Al primo posto la lotta agli sprechi, poi la necessità di investire nella ricerca agraria pubblica, cosa che non fanno più né l’Italia, né gli Stati Uniti, né i Paesi europei ma che fanno invece le Multinazionali che detengono ormai il know how delle biotecnologie.
Poi ci vogliono politici che abbiano il coraggio di programmare politiche a lungo termine. Questi sono problemi che possono essere risolti solo a livello internazionale e quindi ci vuole un’Europa forte e coesa che non c’è malgrado l’ottimismo renziano di De Castro, parlamentare europeo del Partito Democratico.

C. e E. Payany, Veggie Burger, Sonda 2015, pp. 94 € 9,90
Ricettario di panini vegetali, con e senza glutine, con farine integrali e con una ampia scelta di semi, tutti ingredienti bio e vegetali. Un modo nuovo di preparare spuntini con diversi sapori dall’agrodolce al salato, aspro amaro, ecc.
È un libro contro i fast food, simbolo odiato di malnutrizione mondializzata.

L. Alemanno, Cioccolato crudo, Sonda 2015, pp. 94 € 9,90
Il cioccolato crudo, a differenza di quello tradizionale – non subisce trattamenti a caldo: niente torrefazione, né temperature elevate; nelle varie lavorazione non deve superare i 46° C – conserva tutte le sue proprietà nutrizionali ed evita tutti i danni alla salute del prodotto tradizionale. Il libro, oltre a fare la storia dell’alimento, riporta tutte le modalità per preparare il cioccolato crudo in casa ed una grande varietà di ricette di facile esecuzione.

M. Palma, La leggenda del modesto bevitore, Derive approdi 2015, pp. 77 € 12,00
Il libro è un compendio autobiografico delle esperienze di vita “alcolica” dell’autore a partire dall’infanzia contadina a Montenero di Bisaccia, passando per le esperienze giovanili in Toscana e diplomatiche in Europa e soprattutto in Asia. Mario Palma è un diplomatico di origini contadine. Ed è proprio dai lontani ricordi della sua infanzia trascorsa nell’amatissima campagna molisana che inizia il racconto della sua educazione al gusto del vino “genuino” prodotto nelle cantine dei casali contadini.
È il formarsi di una cultura alternativa che sospinge l’autore verso la critica sempre più marcata ai vini di produzione industriale e, di converso, la consapevolezza dell’importanza delle prime pionieristiche esperienze, negli anni Ottanta, di produzioni biologiche e biodinamiche.
Un percorso esistenziale che testimonia i cambiamenti epocali avvenuti nelle produzione e nel consumo del vino in Italia e nel mondo.

R. Zibechi, Alba di mondi altri, I nuovi movimenti in America Latina, Mutusliber 2015,
pp. 199 € 15,00
Pratec, Cosmovisioni, Occidente e mondo andino, Mutusliber 2015, pp. 296 € 19,50
Questi due testi ci portano nel cuore del mondo popolare e indigeno latinoamericano, rispettivamente nella cultura agrocentrica delle comunità indigene delle Ande e nel mondo occultato dei diseredati e degli “esclusi”.
Ad accompagnarci nel primo itinerario è una piccola ma ferrata associazione peruviana, il Pratec (Proyecto Andino de Tecnologias Campesinas), che opera per il rinvigorimento della cultura andina tradizionale sia nel campo delle tecnologie agricole sia in quello della cultura e della spiritualità. Gli autori dei vari testi che compongono il libro mettono a confronto, su alcune tematiche centrali (la politica, la religione, la tecnica, l’arte, etc.), il pensiero occidentale e il pensiero andino. Senza nessuna intenzione di marcare una superiorità di culture si rimarca il fatto che «Qui non si chiede per l’indio l’opportunità di avere accesso ai vantaggi dei progressi dell’Occidente mediante l’istruzione e neppure si cerca di dimostrare che anche il sapere dei popoli indigeni è scientifico. Non abbiamo interesse a rivendicare la visione andina in termini occidentali. Ci sforziamo invece di rimarcare la differenza qualitativa fra le due culture e di mettere in luce la presenza viva della cultura andina nella vita quotidiana della grande maggioranza della gente del nostro Paese». Nell’introduzione all’edizione italiana, Antonio Melis scrive: «…. non si tratta solo di affermare che un altro mondo è possibile, ma di constatare che già esiste e può rappresentare un punto di riferimento da considerare nella ricerca di uno sviluppo alternativo, rispetto a quello che sta dimostrando ogni giorno di più il suo fallimento».
Diverso ma complementare il viaggio in cui Raul Zibechi accompagna il lettore nel libro Alba di mondi altri, appassionato ricercatore di mondi diversi rispetto a quello schiavizzato materialmente e psicologicamente dal mercato e dal consumismo. Sono mondi che pure esistono, come quello precedente ma, a differenza di quelli dei popoli indigeni storici, sono in formazione e stanno nascendo nel mondo degli esclusi, confinati nelle sterminate baraccopoli delle megalopoli latinoamericane o ricacciati dal progresso nelle foreste e in montagne inospitali.
Coloro che li stanno realizzando sono i transfughi che sono stati costretti ad abbandonare le comunità originarie e che alimentano il loro istinto di sopravvivenza col ricordo delle esperienze e con i loro saperi ancestrali: le culture comunitarie indigene o campesine dei luoghi di provenienza, le esperienze fortificanti delle comunità cristiane di base, il mito degli eroi che non hanno tradito i loro popoli (Emiliano Zapata, Che Guevara…).
L’autore, che “dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso consuma le scarpe percorrendo in lungo e in largo l’America”, ha conosciuto da vicino e in profondità questi mondi e – dopo decenni di esperienze fra queste utopie che esistono e resistono – si pone la domanda intorno alla quale ruota l’intero libro: saranno gli esclusi di oggi, quelli che Fanon aveva definito i dannati della terra, a costruire la nuova storia? A questa e a molte altre domande Zibechi cerca di rispondere in questo libro lucido e appassionato, partendo dal solido terreno dell’esperienza. (Aldo Zanchetta)

 

Arti visive, fumetti e graphic novel

Cahiers d’histoire du mouvent ouvrier,
n. 31-2015
Emblèmes et iconographie
du mouvement ouvrier.
Questo numero monografico è un prolungamento degli eventi promossi da Aéhmo su simboli e iconografia del movimento operaio. Una esposizione intitolata Sous le drapeau syndical tenuta a Losanna e una giornata di studi sulla storia del movimento operaio costituiscono i contributi esposti in questo numero tematico.

A. Zucchinali, Jacques-André Boiffard. Storia di un occhio fotografico, Quodlibet 2015, pp. 112 € 16,00 Fotografo eclettico e surrealista della prima ora, Jacques-André Boiffard (1902-1961) è una figura inafferrabile e affascinante, rimasta sinora nella penombra nonostante il ruolo significativo svolto nella storia delle avanguardie. Solo dal 2011, grazie alla collezione che Christian Bouqueret ha donato al Centre Pompidou, è possibile avere una visione d’insieme della sua opera di cui questo volume si propone di tracciare le tappe fondamentali: dall’apprendistato presso l’atelier di Man Ray alle enigmatiche fotografie di Parigi scattate per Nadja di André Breton, dalle perturbanti immagini realizzate per «Documents» sotto la guida di Georges Bataille alle collaborazioni con Man Ray, Jacques Prévert e Lou Tchimoukow. Questo libro, che esce in concomitanza con la prima mostra fotografica interamente dedicata a Boiffard dal Centre Pompidou di Parigi, è il primo a fornire, oltre alla biografia, l’analisi di un percorso artistico che si pone come la “storia di un occhio” in grado di interpretare visivamente la complessa esperienza surrealista. (dalla quarta di copertina)

W. McCay, Little Sammy sneeze, Tutte le tavole domenicali a colori 1904-1905, Castelvecchi 2014, pp. 48 € 35,00
Dopo il bellissimo Little Nemo pubblicato nel 1969 da Garzanti e ripubblicato ora dalla Taschen in una edizione extra large in due volumi, escono ora i catastrofici, irrefrenabili starnuti, del piccolo Sammy con il suo involontario agente di disordine, che con i suoi Chow! mette a soqquadro i riti familiari, le consuetudini borghesi, il vivere civile della metropoli. Pubblicato sul «New York Herald» tra il 1904 e il 1905. Winsor McCay è stato il pioniere dell’animazione e il padre del fumetto moderno.

R. Fuiano, Francesco Marcone: colpevole di onestà, La meridiana 2015, pp. 51 € 12,00 Il nostro è un Paese nel quale accade che essere onesto è una colpa. E in quanto colpa qualcuno decide legittimamente che devi pagare. Devi espiarla. 20 anni fa decisero che Francesco Marcone dovesse pagare con la vita la sua colpa di essere onesto e di esercitare questa onestà nel suo ruolo di Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia. Fu ammazzato la sera, mentre rincasava, nel portone di casa con due colpi alle spalle. Era il 31 marzo del 1995. La mafia ammazzava e ammazza così. Vittima del dovere in un Paese che ha bisogno di martiri e di eroi. Una graphic novel dove l’eroe non ha poteri speciali e nemmeno costumi colorati. Ha un volto, uno sguardo di marito, padre, cittadino onesto. Una graphic novel per riscattare l’onestà con la speranza che diventi un valore normale non eccezionale.

Lrnz, Golem, Bao publishing 2015, pp. 256 € 25,00
Satira sociale sugli estremi del capitalismo, parabola politica sulla fine delle economie mondiali, esperimento visuale di narrazione a fumetti senza limiti grafici, distopia sulla conquista del mondo da parte delle nanomacchine, Golem è il primo romanzo grafico lungo di Lorenzo Ceccotti, in arte Lrnz, apprezzatissimo illustratore e industrial designer.

Hubert e Kerascoët, Bellezza, Bao publishing 2014, pp. 156 € 21,00
Pubblicato in Francia in tre tomi tra il 2011 e il 2014, Beauté viene ora distribuito in Italia in un unico volume. Hubert e Kerascoët – pseudonimo sotto cui si nascondono Marie Pommepuy e Sébastien Cosset – raccontano la storia di una ragazza molto brutta, Baccalà, che grazie a una magia sembra bellissima agli occhi di chi la guarda. In un crescendo parossistico di prìncipi e guerrieri che si sfidano a duello per conquistarla, il dono tanto sognato si rivela una maledizione.
Un racconto favolistico sull’ambiguità della bellezza.
Il tratto cartoonesco dei Kerascoët ci regala dei disegni che stanno tra l’Art Nouveau, il simbolismo inglese e i maestri dell’animazione russa.

B. K. Vaughan e F. Staples, Saga, Volume uno, Bao publishing 2014, pp. 168 € 25,00
Questo è il primo volume, capolavoro di science fantasy, di questo fumetto edito in America dalla Image Comics che Bao Publishing traduce e distribuisce.
Ormai la Saga è già arrivata al sesto volume.
La storia prende il via con le vicende di Marko e Alana che hanno combattuto per opposte fazioni che si affrontano da millenni. I due personaggi hanno deciso di voltare le spalle a questa guerra, per combattere insieme per proteggere la famiglia che vogliono costruire. Saga inizia come una storia di amore tra una ragazza ed un ragazzo diversi e che il mondo vuole separati e si trasforma in un’avventura epica ed emozionante, una space opera originale ed unica.

D. Horrocks, Sam Zabel e la penna magica, Bao publishing 2014, pp. 232 € 21,00
È una storia nella storia, dove il protagonista, Zabel non è altro che l’alter ego di Horrocks, davanti alla pagina bianca e ad una ipotetica storia da raccontare, e rifugiandosi nella fantasia, e magari nel fumetto, arriva a tutto o perlomeno a fuggire dalle pene della vita quotidiana.

A. Hanuka, K.O. a Tel Aviv, Bao publishing 2015, pp. 96 € 14,00
Non è un fumetto di fantasia ma un racconto della vita con tutti i suoi problemi che un cittadino di Israele vive quotidianamente.
Sono problemi chiaramente di Israele e, sebbene non voglia essere un fumetto politico, traspaiono varie tematiche che politiche sono. Primo l’esigenza di trovare una casa e quindi il problema delle abitazioni, il problema del mutuo, la difficoltà di trovare un alloggio, e poi la presenza di caschi militari, tra i giocattoli e i soldatini del figliolo, il mercato parallelo alimentare, uno per i cittadini e l’altro per gli ortodossi con prezzi molto convenienti, (e questa è già una assurdità), la violenza della polizia, le divise militari sempre presenti.
E gli arabi? Ci sono anche loro in tre vignette: in Storia breve dove gli arabi sono prepotenti, confusionari e violenti, e poi un arabo con il corano in mano e imbottito di esplosivo in Le cose della vita e poi in Dipartimento comunicazione visuale la donna delle pulizie è araba.
Questo ci fa vedere un Paese che è in guerra, che ha molte difficoltà a interiorizzare un modo di vivere che non lascia intravedere altre possibilità di cambiamento per una integrazione pacifica.

G. Pamnnaccione, Toby. Storie da cani e da padroni, Comicout 2015, pp. 95 € 19,50
L’elenco degli animali che appaiano nei fumetti è lungo e gli animali molte volte appaiono antropomorfizzati. Le storie di questo fumettista francese italianizzato ci danno una rappresentazione realistica degli animali e del loro rapporto con il padrone con sfumature a volte tragiche, a volte comiche ed epiche a seconda della fantasia canina.

A. Socal, Sandro, Eris 2015, pp.116 € 15,00 Sandro è la storia delicata e surreale di un amico immaginario che non se ne vuole andare. Resiste imperterrito a tutti i momenti della crescita e con i suoi abbracci dolci e soffocanti si intromette in tutti quegli eventi che portano il protagonista dall’infanzia all’età adulta.
Crescere senza perdere la magia e la spontaneità che contraddistinguevano i giochi e i sogni di quando si era bambini, oppure dimenticarsi di una parte di sé. Conservare proprio quella parte che si trasformava in un compagno di avventure perfetto ogni volta che se ne sentiva il bisogno o abbandonarla per perseguire quegli obbiettivi consoni alla maturità. Alice Socal prende per mano il lettore e lo porta tra ricordi in bicromia e sogni che non si distinguono dalla realtà, con un segno morbido e sfumato.
M. Manara, Caravaggio. La tavolozza e la spada, Vol. 1, Panini Comics 2015, pp. 64 € 16,90
La vita avventurosa di Caravaggio, disegnata magistralmente da un grande del fumetto Milo Manara, in due volumi che la Panini comics, pubblica nella “collana 9L”, ha già ottenuto un grandissimo successo. Manara non è soltanto un fumettista ma anche una persona colta e competente e Claudio Striani, famoso storico dell’arte, scrive di lui nella introduzione: «La storia del Caravaggio è raccontata da Milo Manara con grande rispetto della testimonianza delle fonti e della verità sostanziale di quella vicenda. Non è, infatti, una storia romanzata. Eppure Manara vi ha impresso il segno della sua creatività in modo netto e personalissimo. Il suo Caravaggio, pur riflettendo perfettamente quello storico, è, per 1’appunto, suo, uno dei più bei personaggi creati dalla sua fantasia. Corrisponde al personaggio vero ma assume, in questa narrazione disegnata, un senso profondo che va molto oltre la verosimiglianza storica, per entrare nei meandri di un’idea della Verità che per molti versi è proprio quella che fu del Caravaggio».

S. Piccoli, Guerrilla Radio. Vittorio Arrigoni, la possibile utopia, Round Robin 2015, pp. 133 € 15,00
Piccoli ha deciso di raccontare la figura del giornalista e attivista Vittorio Arrigoni – co-
raggioso inviato di guerra apertamente schie-rato dalla parte palestinese e ucciso a Gaza nel 2011, probabilmente da fanatici salafiti – riproponendo fedelmente i documenti, le tracce (scritte, video, audio) di Arrigoni amplificando così quella che è stata la sua testimonianza. Piccoli non ha mai nascosto la sua connotata militanza politica e utilizza le sue storie come megafono delle proprie idee.

G. Belloni, Caricature e ritratti, Scripta 2014,
pp. 111 € 14,00
Gino Belloni si è divertito a ritrarre colleghi, amici e altre figure incontrate nella sua esperienza lavorativa come insegnante alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Ca’ Foscari.
I disegni vanno dal 1969 a tutto il 2012.
Biografie

E. Banfo e P. Egidi Bouchard, Ada Gobetti e i suoi cinque talenti, Intervista con Ada.
I giovani ci chiedono aiuto e non reprimende, Claudiana 2014, pp. 135 € 14,90 Raccontare Ada Prospero Gobetti non è raccontare una vita, ma molte, tante quante le sfide che s’imposero nel percorso accidentato della sua non comune esistenza: dai primi incontri a Torino con il futuro sposo Piero Gobetti alla prematura vedovanza, dal periodo della lotta partigiana a quello di vicesindaco del capoluogo piemontese, dalla fondazione del «Giornale dei Genitori» all’uso sempre più raffinato della scrittura.
Con l’aiuto delle preziose testimonianze di chi la conobbe: il nipote Andrea, la nuora Carla Nosenzo, gli amici Cesare Alvazzi, Bianca Guidetti Serra e Goffredo Fofi.
F. Ferrarotti e G. Gemelli, Un imprenditore di idee, Edizioni di Comunità 2015, pp. 157 € 10,00
Si tratta di una intervista fra un professore di sociologia Franco Ferrarotti – che è stato tra i più stretti collaboratori di Adriano Olivetti – ed una docente di storia contemporanea e di studi comparati dell’Università di Bologna.
È insieme racconto biografico e rievocazione critica del singolare imprenditore che si distinse, nel socondo dopoguerra, per i suoi innovativi progetti industriali.
L. Ugolini, Sororità, Ritratti dal diario del 2009, Società editrice fiorentina 2014, pp. 110 € 14,00
Autobiografia plurale, cronaca familiare, stralci di diario, bilancio esistenziale, indagine lucida e spietata di una relazione fra tre fratelli (Gilberto, Giovanna e Liliana) che diventa alla fine sfida e dialogo fra due sorelle simbiotiche e diversissime, ambedue artiste, all’interno di una storia genealogica che mette in scena il conflitto e la continuità delle generazioni.
Con Sororità, Liliana Ugolini ha voluto forse dare vita a un potente e bruciante teatro della memoria, in cui la vita e la morte, l’infanzia e la vecchiaia, l’amore e l’affermazione della propria irriducibile individualità entrano in un affascinante cortocircuito che vuole rappresentare e “rapprendere”, da un punto di vista archimedico dolorosamente esterno e distaccato, l’incanto e il disincanto dell’esistenza. (dalla postfazione di Ernestina Pellegrini)

M. Fini, Una vita, Un libro per tutti. O per nessuno, Marsilio 2015, pp. 247 € 17,00
Oltre ad essere l’autobiografia di uno dei più singolari intellettuali italiani, questo volume è la storia di settanta anni di vita del nostro Paese nei suoi mutamenti antropologici, sociologici, sociali, culturali più che politici, visti attraverso la storia di quaranta anni di giornalismo.
Un libro crudo dall’andamento narrativo giocato sulla memoria senza autoindulgenze ma nemmeno indulgenze verso i personaggi, noti o meno noti, che Fini ha incontrato nella sua vita.

Campi di concentramento

G. Frisina, Cenere e cielo, Carabba 2015, pp. 87
€ 10,00
Quattro donne, sopravvissute ai campi si sterminio, ripercorrono le fasi della loro vita attraverso le parole che esprimono il dolore, la sofferenza, il tormento di una vicenda personale e collettiva insieme.
Queste donne dialogano fra loro, interagiscono con il pubblico, diventano un coro per poi ritornare ad essere maschere di pietà e paura, da qui non ci sono più parole ma “la lingua degli occhi” imparata quando dovevano tacere e i loro gesti erano “mani di chi affoga”.
È un viaggio in dieci quadri con un prologo ed un esodo simile alla tragedia greca e le donne non hanno nome ma sono indicate con le lettere che, anagrammate, diventano Isha ovvero “donna” in ebraico. (c.b.)

O. Focherini, Questo ascensore è vietato agli ebrei, I ricordi della figlia di Odoardo Focherini, giusto fra le nazioni e beato della Chiesa, Edb 2015, pp. 140
€ 12,00
Le vicende raccontate in questo libro sono i ricordi raccolti da Olga Focherini, figlia di Odoardo che, negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, è entrato a far parte della rete clandestina di soccorso in favore degli ebrei perseguitati dai nazifascisti. L’impegno di Odoardo e le vicende che portarono al suo arresto sono narrate dal punto di vista di una bambina che accompagna il lettore a scoprire la vita quotidiana di una famiglia normale durante la guerra. Odoardo viene arrestato e deportato nel campo di lavoro di Hersbruck, dove troverà la morte nel 1944. Nei mesi di prigionia, Odoardo ha scritto molte lettere che ci aiutano a comprendere come la rete di supporto agli ebrei fosse attiva e composta da numerose persone.
Un libro pedagogico in senso profondo, poiché ci invita a riflettere sull’idea di giustizia e ad orientare le nostre azioni verso ciò che riconosciamo come “bene” a costo di tutto.
Carcere

Ristretti orizzonti, n. 5 settembre-ottobre 2014
Il tema del perdono nell’articolo Sciogliere i nodi del rancore vede gli interventi di Carmelo Musumeci ergastolano, Adolfo Ceretti criminologo, Giovanni Bachelet figlio di Vittorio assassinato dalle Brigate Rosse, Claudia Francardi vedova del carabiniere Antonio Santarelli ucciso a Sorano, Irene Sisi madre del ragazzo Matteo Garelli che ha ucciso Antonio Santarelli, Carlo Riccardi criminologo, Francesco Casini vice capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), Cosimo Maria Ferri sottosegretario di Stato alla giustizia e Ornella Favero direttrice della rivista.

Ristretti orizzonti, n. 7 dicembre 2014
Apriamo il carcere a vita,
pena di morte nascosta.
Numero speciale sull’ergastolo.
Interventi di: L. Eusebi,
Don V. Balducchi, C. Musumeci, C. Bitri, B. Campailla, A. Meneghetti, B. Turci, G. Donatiello, S. Madsiss, L. Sciacca, M. Hoxha,
U. Galassini, G. Duca.
Ristretti orizzonti, n. 1- gennaio/febbraio 2015
Nell’articolo Parliamo ancora ostinatamente di amore viene presentato il punto di vista delle persone detenute e quello dei “tecnici”. Molte le testimonianze e i pareri di politici, avvocati e amministrazioni penitenziarie.

Ristretti orizzonti

c/o Casa reclusione, Via Due palazzi 35/a Padova, www ristretti.it
Ricordiamo che questa rivista redatta dalla Casa di reclusione di Padova e dell’Istituto di pena della Giudecca ha bisogno, per esistere, di sostegno economico. I costi sono di 30 € o 50 € per abbonamento.
I pagamenti si possono fare utilizzando il Conto Corrente Banco Posta: 67716852 (IBAN: IT21H0760112100000067716852) intestato
a: Associazione “Granello di Senape Padova”. Via Citolo da Perugia, 35 – Padova.
Cem mondialità, n. 2-2015 € 5,00
Le ore d’aria
Dossier a cura di Giovanni D’Elia. Offre una ricostruzione delle principali situazioni in cui un individuo può incontrare le “istituzioni totali” (centri di identificazione ed espulsione, carceri, ospedali psichiatrici giudiziari, ecc.) e delle conseguenze che ciò può provocare in termini di salute fisica e mentale, di dignità della persona, di diritti violati o ignorati.

C. Musumeci e G. Ferraro, L’assassino dei sogni, Lettere fra un filosofo e un ergastolano, Stampa alternativa 2014, pp. 63 € 1,00
Il filosofo Giuseppe Ferraro docente di filosofia morale e un ergastolano Carmelo Musumeci, si scrivono. Questo testo è il “distillato” di due anni di scambio epistolare che registra incontri, speranze, battaglie, discussioni, momenti di abbandono. Il periodo considerato va dal giugno del 2009 al luglio del 2011. Da estate a estate, il racconto dell’inverno e dell’inferno della vita in prigione, ma anche della prigione che può diventare la vita fuori. È anche un confronto fra scritture: sincopata quella dell’ergastolano, complessa e ampia quella del filosofo. Da leggere anche nelle scuole.

M. Trudu, Tutta la verità, Storia di un sequestro, Totu sa beridadi, Stampa alternativa 2014, pp. 186 € 13,00 Il libro è l’autobiografia di Mario Trudu, ergastolano ostativo condannato per due sequestri di persona, in carcere da 35 anni. L’autore ripercorre la sua vita dal tempo in cui era pastore sui monti dell’Ogliastra fino alle vicende dei sequestri e ai lunghi anni di carcere. Nel suo racconto non risparmia niente, né a sé né agli altri, in una narrazione che ha sullo sfondo, costante, l’immagine e il pensiero forte dell’entroterra sardo. Suoi i disegni che illustrano alcune tappe della vicenda.

S. Vaiani, Carta d’aria, Racconti e lettere dal carcere, Edizioni Piagge 2013, pp. 76 € 8,00 Silvia Vaiani da anni in dialogo con chi nel carcere vive, ha deciso di pubblicare questo libro che è una raccolta di pensieri sconnessi, frammenti di lettere, libri, momenti di vita fuori e di vita dentro in un flusso di coscienza a tratti lucida e a tratti onirica.
Don Milani

Segno, n. 351-gennaio 2014 € 10,00
Corrispondenza tra Giorgio Pecorini e il cardinale Bertone sulla vicenda delle Esperienze pastorale, libro oggi riabilitato. Pecorini si interroga se la Chiesa fiorentina riuscirà a chiedere perdono al più illustre dei suoi preti del Novecento.

Confronti, n. 6-giugno 2014 € 6,00
Nell’articolo di G. Ligabue Anche la censura non è più una virtù si parla del libro Esperienze pastorali. Nel libro, messo all’indice, don Lorenzo Milani racconta i suoi sette anni di permanenza a S. Donato «tra operai e contadini, disoccupati, casalinghe, muratori, impiegati, vedove e zitelle varie».

Qualevita, n. 158-settembre 2014 sip
G. Zappoli – nell’articolo Chi specula su Barbiana? – fa amare considerazioni sulla Fondazione che gestisce la Scuola di Barbiana e lo sconcerto che provoca questa mercificazione e constata che la indignazione non porterà a nulla, visto ormai la nostra assuefazione a questa politica distorta e a questi ambienti religiosi contro i quali non possiamo più nulla.

Adista, n. 45-dicembre 2014 sip
L. Kocci: Don Milani: riabilitarlo o chiedergli perdono?

G. Brienza, Don Milani e Papa Francesco, L’attrazione della testimonianza, Cantagalli 2014, pp. 150 € 10,00 È interessante vedere come sono cambiate le considerazioni sulla figura di don Lorenzo Milani. I suoi testi, Esperienze pastorali, la Lettera ad una professoressa, hanno subito critiche delle più disparate ed in seguito a un suo scritto in difesa dell’obiezione di coscienza alle Forze Armate venne processato per apologia di reato. Ora la figura di Lorenzo Milani (1923-1967), continua ancora ad interessare ed a far discutere. Questa volta però in modo positivo anche dal parte della Chiesa più ortodossa.
In questo volumetto però l’autore cerca di differenziarsi dalla valutazione che una certa sinistra, che aveva capito subito la forza dirompente delle parole del priore, aveva dato fin dall’inizio.
Papa Francesco, poi, ne ha sancito la completa “riabilitazione” definendolo, nel discorso rivolto al mondo della scuola il 10 maggio 2014, “un grande educatore”.
Il volume contiene una originale “comparazione” fra gli scritti e discorsi dei due protagonisti, cioè Bergoglio prima Arcivescovo di Buenos Aires e poi Pontefice, ed il sacerdote fiorentino padre e maestro dei tanti giovani che sono passati dalla sua parrocchia-scuola confinata nelle montagne del Mugello.

A cura di S. Gesualdi e C. Baldini, Don Milani e la pittura. Dalle opere giovanili al santo Scolaro, Masso delle fate 2013, pp. 120
€ 18,00
Le mostre tenute a Firenze nei mesi di giugno, luglio del 2013 e quella tenuta al Diocesano di Milano nei mesi di maggio e giugno 2014, delle opere giovanili di don Milani, hanno avuto lo scopo di far conoscere un aspetto poco noto del priore. È stato un impegnativo lavoro di ricerca e di raccolta di testimonianze che ha permesso di riunire oltre 80 opere tra dipinti e disegni, provenienti da collezioni private.
Nell’esperienza giovanile del don Milani pittore si riconoscono chiaramente i segni di quello che sarà il suo carattere di adulto, la passione irresistibile e irrefrenabile per l’altro.
Una predisposizione dell’anima che ritroviamo nella sua pittura e che affiora di tanto in tanto nelle lezioni con i ragazzi di Barbiana. Nei colori del tramonto o nelle lezioni di anatomia, don Milani ha riproposto spesso le arti figurative nei suoi metodi didattici.
Questo catalogo offre l’opera omnia e completa, con gli oltre 50 dipinti, 40 disegni e vari bozzetti, una ricerca e un approfondimento con saggi critici e una precisa catalogazione filologica delle opere.
Donne

Il sogno della farfalla, n. 3-2015 € 16,00
L’inserto Quando l’amore… non è amore. Quale cultura contro la violenza riporta l’incontro dibattito organizzato dall’associazione culturale Amore e Psiche, svoltosi presso l’Università degli Studi di RomaTre.
Dopo l’introduzione di I. Calesini abbiamo gli interventi di: O. Gargano: L’esperienza della cooperativa BeFree; C. Costantino: La proposta di legge per l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione sentimentale nelle scuole; A. Pompili: Sessualità e contraccezione; F. Fagioli: Adolescenza e sessualità; B. Gigli: Formazione in tema di affettività e sessualità nelle scuole secondarie di primo grado; M. Bonafoni: La legge regionale n. 4 del 19 marzo 2014; C. Paolillo: Rendere concreti i principi della Convenzione di Istanbul; D. Coccoli: il linguaggio dei media nei casi di violenza sulle donne e sui bambini, il ruolo della carta stampata; A. Pannitteri: Il linguaggio dei media nei casi di violenza sulle donne e sui bambini, il ruolo della televisione; F. Cigala Fulgosi: Amore senza bugie: il perché di un libro; D. Di Sabatino: Amore senza bugie: il libro come strumento di prevenzione; N.E. Maturi: Progetti a scuola: prevenzione dei comportamenti a rischio nei giovani; R. Toso: Manipolazione culturale della naturale diversità sessuale; G. Del Missier: Violenza: patologia umana.

S. Manghi, L’altro uomo, Violenza sulle donne e condizione maschile, Pazzini 2014, pp. 111
€ 10,00 Nor­mal­mente la vio­lenza maschile viene messa in rela­zione al carat­tere e alla cul­tura di chi la eser­cita, al con­te­sto cul­tu­rale che quella cul­tura e psi­co­lo­gia deter­mina e al come que­sto influi­sce nel rap­porto con la donna-vittima. Que­sto libro ci sug­ge­ri­sce di guar­dare oltre, e di veri­fi­care se la radice della vio­lenza non sia in realtà una irri­solta que­stione nella rela­zione tra uomini. Tanto più oggi che “la presa del codice gerarchico-patriarcale… va rapi­da­mente sce­mando”. E di fronte all’irruzione, in pochi decenni, di nuove libertà fem­mi­nili, gli uomini vivono “un pro­fondo smarrimento”. C’è dun­que un invito a guar­dare con più atten­zione alle dina­mi­che delle rela­zioni tra uomini: un pas­sag­gio neces­sa­rio per cam­biare anche il rap­porto con le donne.

L. Luciani, Le donzelline, Donne d’amore nell’Italia rinascimentale, Ets 2014, pp. 127 € 12,00
Le donzelline di cui parla l’autore sono le prostitute dell’Italia rinascimentale molto apprezzate all’epoca.
Tracciando linee di congiunzione con la contemporaneità (il riferimento ad un noto premier italiano non è per niente casuale), ci dona un ritratto, anche particolareggiato, delle meretrici dell’epoca e dei fruitori.
Lo spunto nasce dal casuale ritrovamento su una bancarella, di un testo appartenente ad una donna “più puttana che letterata”, un personaggio minore dell’arte letteraria dell’epoca umanista. Passando attraverso molte città d’Italia l’autore ci accompagna in vicoli e stradine, stanze e bagni in cui questa attività veniva svolta toccando città come Firenze e Pistoia con tanto di nomi di vie e luoghi. (c.b.)

P. Galassi, La donna più pericolosa d’America, Il femminismo anarchico nella vita e nel pensiero di Emma Goldman, La fiaccola 2014, pp. 112 € 12,00
Questo libro intende approfondire il lato “femminista” del pensiero goldmaniano. La questione femminile è stata centrale all’interno del suo pensiero, anzi si tratta forse del maggior contributo apportato alla teoria anarchica. Emma Goldman si è opposta al movimento suffragista e all’emancipazionismo femminile: per essere veramente libere non basta ottenere l’indipendenza economica e il diritto al voto, la cui mancanza costituisce soltanto un ostacolo esterno; è invece necessario liberarsi degli ostacoli interni, rappresentati dalle convenzioni etiche e sociali che storicamente hanno posto la donna in una condizione di minorità rispetto all’uomo. Questi temi, in anticipo sui tempi, hanno condotto Emma Goldman a riflessioni che ancora oggi possono tornare di grande utilità per lo studio della condizione delle donne. (dalla quarta di copertina)

A. Fornari, Le donne e la Prima Guerra Mondiale, Esili come brezza tra venti di guerra, Dbs 2014, pp. 131 € 10,00 Una storia questa in gran parte ancora tutta da raccontare, fatta di azioni che non ebbero mai la ribalta della cronaca ufficiale, ma che ne costituirono la trama silenziosa e nascosta.
Antonella Fornari ha ricostruito alcune di queste storie tra Cadore, Ampezzo e Carnia, inseguendo le tracce sopravvissute nella memoria degli eredi, negli archivi privati, nei luoghi stessi del conflitto. Il soldato Viktoria Savs, l’alpinista Luisa Fanton, le ragazze di Venas, le portatrici Carniche, e poi popolane e borghesi di tante età: tutte in modo diverso, sfidando il buon senso e le convenzioni, seppero essere protagoniste silenziose nel primo conflitto mondiale.

T. Almeida, M. Carlotto e R. Sicco, Orfana di figlio, I giovedì delle Madres de Plaza de Mayo, Claudiana 2015, pp. 200 € 13,90 «Quando li portarono via, quando iniziammo a sentirne la mancanza, i testimoni che non avevano visto nulla mormorarono: “Qualcosa avranno fatto, non per niente li portano via” e avevano ragione, perché avevano fatto molto di più di qualcosa: avevano sognato che si poteva vivere in piedi. Avevano sognato che il destino dell’uomo non poteva essere sempre un castigo. Avevano sognato che la felicità di tutti era possibile. Avevano sognato di creare una legge giusta, davanti alla quale saremmo stati tutti uguali.
E avevano osato far diventar realtà i sogni, perché quelli di cui sentiamo la mancanza, senza tante storie né presunzioni, avevano raggiungo la dimensione superiore dell’essere umano, per questo ne sentiamo la mancanza: perché erano rivoluzionari». (dalla postfazione di L. Sepúlveda)

G. Calore, Figlia di un dio svogliato, Cleup 2014, pp. 95 € 14,00
Prima opera di una giovane donna che tenta di elaborare e metabolizzare il suo vissuto claustrofobico e castrante per ribadire la sua unicità e libertà, soprattutto di pensiero.
La soffocante educazione ricevuta dai genitori (soprattutto dalla madre) che le impongono una dottrina cattolica che non lascia spazio al libero arbitrio e al pensiero individuale, portano Giulia a protendersi verso l’esterno per cercare quello che in famiglia non trova, ovvero un amore concreto e avvolgente. La ragazza farà i conti con le illusioni e le delusioni della vita riuscendo a crescere e determinarsi come donna, in tutti gli aspetti. (c.b.)

P. Leonardi e S. Dinelli, Sapori e saperi delle donne, Per cambiare noi stesse e il mondo, Iacobelli 2014, pp. 223 € 15,00 Un testo che si snoda su 12 parole che servono da intestazione di ogni capitolo, ma anche di stimolo alla lettura: dell’amore, dell’autorizzazione, del corpo, del desiderio, della differenza, della fratellanza inquieta, dell’identità, del lavoro, della libertà, delle madri/non madri, delle relazioni e della salute.
Le 12 parole fanno il punto sul nostro passato e sul nostro presente. Difficile dire quale parola delle 12 le riassuma tutte, dato che in ognuna si trova la propria specificità ben precisa e, leggendole tutte, ognuna di noi potrebbe trovare la propria. Alla fine della lettura infatti ognuna potrà trovare la sua. (Caterina della Torre)

M. Passatempo, Le mie figlie erano già nate, L’orto della cultura 2015, pp. 103 € 13,50 Il libro racconta l’esperienza personale della scrittrice diventata madre attraverso l’adozione di due figlie, il percorso che l’ha condotta a questa scelta e i suoi primi anni con una figlia indiana calma e flemmatica e una sudamericana focosa e suscettibile.
«Questo libro affronta il discorso adottivo da un’angolazione diversa, libera da sovrastrutture e da luoghi comuni.
Quando si parla di amore, è un amore non stucchevole ma intriso di tanti altri sentimenti ed emozioni quali la gelosia, la paura, la delusione, il rifiuto, la rabbia che, se affrontate, permettono di costruire un rapporto materno e familiare che va oltre i legami di sangue». (dall’introduzione di Giuliana Mozzon)
P. Grassivaro e L. Catania, Modificazione espansive dei genitali femminili, tra eredità e ambiente, Africa: passaggi di età attraverso il rito, Altravista 2015, pp. 247 € 30,00 Un percorso monografico che affronta il fenomeno delle modificazioni genitali femminili di tipo espansivo in Africa, delineando i tratti fondamentali che tali interventi sottendono nel rito. Dal longininfismo nelle popolazioni ancestrali africane dei Boscimani-Ottentotti alle pratiche culturali che si riscontrano oggi in alcune popolazioni del Centro e Sud Africa, sino alle esperienze riscontrate in Occidente – anche in Italia – come conseguenza dei flussi migratori. La morfologia, comune a molte donne africane, che tramite significati rituali culturali si tramanda nel tempo e nello spazio, si riscopre nei territori nuovi dei traguardi migratori. Un’analisi antropologica puntigliosa che spazia dalla psicologia della sessualità, alla chirurgia estetica dell’apparato genitale femminile, alle interpretazioni dei significati culturali e rituali sottesi al fenomeno.
Un testo fondamentale per capire il significato delle mutilazioni genitali femminili. (dalla quarta di copertina)
Fascismo, Antifascismo, Resistenza

Qsc-Quaderno di storia contemporanea,
n. 57-2015 € 13,00
La Resistenza e il cinema.
Questo numero curato da Davide D’Alto e Roberto Lasagna rivisita la Resistenza, a settant’anni di distanza, attraverso lo sguardo filmico individuando i percorsi più significativi che segnano la storia del cinema e anche la storia del nostro Paese. Gli interventi sono di: M. Balbi, F. Brignoli,
U. Calamita, A. Ferrero, F. Francione, R. Lasagna, N. Lodato, A.G. Mancino, P. Micalizzi, M. Nicoletto, B. Rossi, C. Salizzato, I. Senatore, P. Spila, S. Zumbo.

Mosaico di pace, n. 6 giugno-2015 € 3,50
Sulle strade del teologo resistente
Teologia, pensiero, politica di Dietrich Bonhoeffer a cura di Alberto Conci e Francesco Comina che rileggono la ricca e poliedrica figura del teologo luterano tedesco, noto per la sua resistenza al nazismo.
Di fronte al male in tutte le sue manifestazioni per il cristiano è inaccettabile tanto il consenziente o inconsapevole silenzio complice, quanto l’esitazione lamentosa che non porta all’azione.

Humanitas, n. 1-2015 € 14,00
I filosofi italiani e la Resistenza
Un prezioso numero a cura di Ilario Bertoletti che scrive:
«In ciascun saggio gli autori hanno tentato, partendo dalla ricostruzione della biografia dei filosofi, di far emergere tanto lo sfondo teoretico quanto la storia degli effetti nella riflessione successiva alla militanza nelle bande partigiane. Una costellazione di ritratti che è l’inizio di una ricerca…».
Il volume spazia dai due martiri della filosofia italiana del Novecento, Pilo Albertelli ed Eugenio Colomi, alla scelta resistenziale di ispirazione martinettiana di Ludovico Geymonat, a quella comunista di Antonio Banfi e Giulio Preti, a quella religiosa di Luigi Pareyson, Sergio Cotta, Mario Dal Pra. Fino alla testimonianza autobiografica di Attilio Franchi, la cui scelta di militare nella Fiamme Verdi a fianco di Olivelli, Caracciolo e Crippa fu all’origine della sua successiva meditazione filosofica.
Il presente e la storia, n. 86-dicembre 2014, € 20,00
Giuseppe Farinetti, nell’articolo: Senza esitazione né tregua… In ricordo di Leonardo Cocito professore partigiano, ricostruisce la vicenda umana di Cocito, professore di lettere al Liceo Classico Statale “Giuseppe Govone” di Alba dove ebbe come allievo Beppe Fenoglio e come amico e collega il filosofo Pietro Chiodi. A partire dall’8 settembre 1943 fu infatti uno dei principali organizzatori della Resistenza nella zona albese e braidese.
Fu catturato dai fascisti insieme a Chiodi ed altri. Chiodi fu inviato in campo di concentramento mentre Cocito ed alcuni altri furono consegnati ai tedeschi e impiccati. È stato insignito della medaglia d’oro al valor militare. La sua vicenda si può seguire in parte nel libro di Pietro Chiodi Banditi pubblicato da Einaudi.

Studi e ricerche di storia contemporanea,
n. 83/84-giugno/dicembre 2015 € 20,00
Numero dedicato all’anniversario dei settanta anni dalla Liberazione. Gli interventi sono di: E. Ruffini e A. Bendotti: Un anniversario; E. Ruffini: Una mostra sessant’anni dopo;
M. Tenconi: Pietro Bruzzi e il movimento anarchico milanese nella Resistenza; K. Baer: Mio nonno era nazista; A. Comenini: La ricerca di Katarina; A.M. Panzera: L’artista in rivolta; A. Volpi: Pier Paolo il poeta e il partigiano Guido; A. Bendotti: Geografia e storia nei racconti partigiani di Giulio Questi; G. Questi: Il Colonnello; A. Cuppini: Il vecchio Nelson; E. Ruffin: La Casa della Libertà, o delle cose che non si possono dire; La Torre dei Caduti, o della ingombrante presenza; A. Calvi: Ricordo di Giovanni Cecchini.

G. Vicchi, Diario partigiano, 31 marzo-24 giugno 1944, Pendragon 2015, pp. 178 € 15,00 Il Diario partigiano narra le vicende dei giovani bolognesi che combatterono sui monti del bellunese in un territorio che era considerato parte integrante del Terzo Reich. Il libro di Giorgio Vicchi non è un diario personale, ma della formazione di cui l’estensore faceva parte, dalla quale era stato incaricato di redigerlo e conservarlo. Vi sono annotate le operazioni svolte nel bellunese nei decisivi mesi della primavera 1944. Alle pagine di allora, Giorgio Vicchi ha aggiunto testi esplicativi dei fatti, enunciati succintamente nel diario, annotazioni sulla guerra partigiana e su quella nel bellunese in particolare, ed una nota esplicativa del lessico partigiano per rendere interamente comprensibili i termini usati. Ha inoltre aggiunto rapporti coevi su singole azioni.

Il de Martino, n. 24-2014 € 20,00
Archivi della Resistenza. Un elogio (o quasi) del digitale. Allegato alla rivista il DVD Parole riprese.
Video antologia di Archivi della Resistenza (2004-2014).
Questo numero, nato alla vigilia del Settantesimo della Liberazione, ricorda un altro anniversario: i dieci anni di attività dell’associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani di Fosdinovo (MS), un collettivo di ricerca che opera, sin dal 2004, con l’obiettivo di ricostruire le pagine più significative della Lotta di Liberazione nelle province di Massa Carrara e La Spezia.
Tra le caratteristiche di questo gruppo di ricercatori vi è, oltre ad una intensa attività di organizzazione e di militanza culturale, l’uso della telecamera e degli strumenti digitali e/o multimediali per meglio realizzare le ricerche storiche. Anche in ragione di queste peculiarità la rivista ha inserito per la prima volta un allegato video.
Si tratta di una videoantologia in DVD, della durata di circa quattro ore e comprendente sia i film-intervista dedicati alla Resistenza sia altri documentari e filmati
estratti dall’archivio dell’associazione.
È il tentativo, seppur parziale, di restituire una prima ricognizione della memoria della Resistenza ai tempi del web, ovvero di quella che potremmo chiamare, secondo le mode informatiche, Resistenza 2.0.
Mafia

Adista-segni nuovi, n. 28-2014 sip
A. Dino: Scomunica ai mafiosi: Alle chiese locali l’ultima parola.

Adista-segni nuovi, n. 11-2015 sip
L. Kocci: Chiesa e mafia, un problema ancora aperto. Intervista a Rosario Giuè.

Adista-segni nuovi, n. 13-2015 sip
V. Gigante: Chiesa e mafie. Tra impegno antimafia e peccati di omissione.

Segno, n. 357-358 2014 € 10,00
Mafiosi senza Dio?
Le parole del Papa sui mafiosi, considerati fuori dalla comunione con Dio, frantuma lo schema secondo cui la Chiesa si deve limitare all’ordinaria amministrazione del sacro. È questo il motivo che fa scattare la scomunica ai mafiosi mettendo in imbarazzo la chiesa italiana, il cui episcopato, soprattutto meridionale, tranne qualche lodevole eccezione, ha sempre preferito vivere evitando scelte scomode e impegnative. Gli interventi sono di: I. Romeo: Dalla parte del torto; G. Perreira: Pochi buoni possono bastare?; S. Ferlirìta: Fuoco fiamme autodafé e altro ancora; Francesco: I mafiosi sono scomunicati; A. Wodka: Le sfide dell’etica nel mondo d’oggi; G. Nobili: Danilo Dolci: l’utopia piantata in Sicilia.

Confronti, n. 4- aprile 2015 € 6,00
Nell’inserto interno Terra libera dalla mafia interventi di: E. Ciconte: Le mille facce della mafia; U. Santino: Una mafia globalizzata e finanziarizzata; M. Torrealta: Ma la “nottata” non è ancora passata; E. Fontana: Libera: vent’anni dalla parte delle vittime; C. Russo: Dalla Calabria a Roma sulle tracce delle mafie; A. Cavadi: La strategia del bastone e della carota.
Libero pensiero, n. 69-settembre 2014 sip
A. Belardinelli: La rete mafiosa, omertà, connivenze, benedizioni, ma c’è anche chi si oppone. L’articolo analizza i legami tra mafia e eversione nera, i legami chiesa-mafia e la posizioni attuali con la presa di posizione netta di papa Bergoglio e la beatificazione di Pino Puglisi.

A cura di V. Coco, L’antimafia dei comunisti, Pio La Torre e la relazione di minoranza, Istituto Poligrafico Europeo 2013, pp. 139 € 12,00 Il testo è la ristampa della relazione di minoranza della Commissione parlamentare antimafia, redatta nel 1976, primo firmatario Pio La Torre. Un documento di altissimo e attualissimo valore politico che anticipa di anni il rapporto stretto tra istituzioni, imprenditoria e mafia.
Per la prima volta in quel testo, firmato anche dal magistrato Cesare Terranova, anche lui ucciso dalla mafia, si fanno i nomi di Ciancimino, Vassallo, dei fratelli Salvo e dei loro loschi affari che la magistratura accerterà solo anni dopo.
Dalla relazione nasce la proposta di legge “Disposizioni contro la mafia” tesa a integrare la legge 575/1965 e a introdurre un nuovo articolo nel codice penale: il 416 bis che prevede il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni provenienti dal reato.

G. Di Girolamo e A. Gallo, Non diamoci pace, Diario di un viaggio illegale, Caracò 2014, pp. 135 € 12,00 Uno scrittore e una studiosa del fenomeno mafioso ripercorrono l’Emilia Romagna attraverso le storie e i protagonisti.
Raccolgono testimonianze che diventano il quadro di una regione del nord che, come una regione del sud, lotta contro la criminalità e racchiude storie difficili e di speranza.
Dalla prostituzione al gioco d’azzardo, dalla resistenza del gruppo Gap di Rimini alla testimonianza di Giovanni Tizian. Tutti volti e storie di una mappa che ridisegna l’Emilia Romagna e l’allarme criminalità.
Da Reggio Emilia a San Marino per tracciare la resistenza e la persistenza di undici organizzazioni mafiose nazionali ed internazionali sul territorio emiliano-romagnolo.
G.C. Marino e P. Scaglione, L’altra resistenza, Storie di eroi antimafia e lotte sociali in Sicilia, Paoline 2014, pp. 282 € 17,50 La prima parte del volume contiene un saggio introduttivo dello storico Giuseppe Carlo Marino che analizza – in maniera “diacronico-sincronica” tutte le varie forme dell’antimafia, da quella istituzionale a quella sociale, da quella giudiziaria a quella popolare.
La seconda parte del volume, scritta dal giornalista Pietro Scaglione, descrive analiticamente un secolo di storia (dai Fasci Siciliani all’uccisione di padre Puglisi) e si muove lungo tre linee direttrici.
In primo luogo, si analizza il tema delle origini della mafia e si demoliscono miti, stereotipi e pregiudizi sul fenomeno.
Una seconda linea direttrice approfondisce il tema del movimento antimafia, delle lotte contadine e delle lotte sociali, valorizzando il ruolo del mondo cattolico.
La terza linea direttrice si occupa dei misteri siciliani dietro a cui ruota tutta la storia d’Italia.

Il Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” è il primo Centro studi sulla mafia sorto in Italia. Fondato nel 1977 da Umberto Santino e Anna Puglisi, si è formalmente costituito come Associazione culturale nel maggio del 1980 ed è stato intitolato a Giuseppe Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Finalità del Centro è quella di sviluppare la conoscenza del fenomeno mafioso e di altri fenomeni ad esso assimimilabili a livello nazionale e internazionale; promuovere iniziative per combattere tali fenomeni; diffondere una cultura della legalità democratica e della partecipazione.

Presentiamo di seguito alcune pubblicazioni edite dal Centro.

Peppino Impastato, Ricordare per continuare, Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” 2013 € 10,00
L’opera si compone di 24 schede con foto e testi che ripercorrono la vita di Peppino Impastato dalla sua infanzia fino al suo assassinio per il suo impegno politico e culturale contro la mafia.
Mafia e antimafia ieri e oggi, Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” 2014 € 10,00
22 schede con foto e testi che ripercorrono la storia della mafia e dell’antimafia: dai delitti compiuti nel 1400 e 1500 fino a quelli dei giorni nostri. Sintetica ma esplicativa presentazione del linguaggio violento usato dalla mafia per infiltrarsi in tutte le forme di potere: politico, economico, sociale e culturale.

Autori vari, Peppino Impastato anatomia di un depistaggio, Editori Riuniti university press 2012, pp. 319 € 18,00
Per la prima volta una Commissione parlamentare, di cui questo libro pubblica la relazione, ha fatto luce sulle responsabilità di rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura nel coprire mandanti ed esecutori di un delitto di mafia volto a colpire un militante radicalmente impegnato contro i mafiosi e i loro alleati, a partire dalla famiglia da cui proveniva. Depistando le indagini e facendo passare Peppino Impastato per un terrorista e suicida, si è ostacolato l’accertamento della verità che è emersa dopo più di vent’anni dal delitto grazie alla tenacia della madre e del fratello, di alcuni compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione a lui intitolato.

Umberto Santino, La mafia come soggetto politico, Di Girolamo 2013, pp. 118 € 9,90
Con questo libro l’autore analizza come il rapporto tra mafia e istituzioni sia una costante della storia d’Italia e non un fatto eccezionale. Con i loro rapporti con i poteri le organizzazioni criminali mafiose sono in grado di condizionare la politica del nostro Paese. Se si può dire che finora non c’è stato Stato senza mafia e mafia senza Stato, un cambiamento di rotta si potrà avere solo se si incrociano due percorsi: la de-criminalizzazione del potere, attraverso una profonda democratizzazione, e la de-istituzionalizzazione della mafia.
Migranti

A cura di D. Licata, Rapporto italiani nel mondo 2015, Dieci anni con i migranti italiani Tau editrice 2015, pp. 481 € 20,00 Lo studio ha dato particolare attenzione alle nuove mobilità, ai giovani, agli spostamenti per studio universitario e liceale, per formazione e per lavoro.
«Se la storia è davvero maestra di vita – si legge in apertura del volume – […] il vero fine dell’andare avanti nella riflessione sulle migrazioni è riuscire a far sì che ci sia un giorno in cui la decisione di partire per ogni migrante derivi da una scelta e non da un obbligo».

Genesis, Rivista della Società italiana delle Storiche,
n. 1-giugno 2014 € 26,00
Donne migranti tra passato e presente. Il caso italiano
Il numero è a cura di Maria Rosaria Stabili e Maddalena Tirabassi.
Un filo rosso percorre i saggi di questo numero ed è quello delle ombre che si addensano sulle donne emigrate che sono ancora nascoste nelle pieghe della storia. In Italia le migrazioni hanno registrato ricchi e importanti contributi storiografici ma la storia delle donne migranti trova le sue difficoltà ad essere incorporata in quella delle migrazioni in generale che a loro volta costituiscono i parenti poveri della storia d’Italia. La rivista denuncia anche la mancanza di dialogo interdisciplinare e intergenerazionale tra chi si occupa di storia delle donne e chi di storia delle migrazioni.

E. Greblo, Etica dell’immigrazione, Una introduzione, Mimesis 2015, pp. 138 € 14,00
Lo studio dei processi migratori è stato affrontato da molti e diversi punti di vista. Eppure, sino a un passato molto recente, la filosofia pratica ha preferito optare per un atteggiamento di reticente silenzio. È solo in anni recenti che i filosofi hanno cominciato a muovere i primi passi per porre rimedio a questa macroscopica omissione. Il libro ricostruisce in modo analitico il dibattito fiorito in questi ultimi anni sull’etica dell’immigrazione e offre uno sguardo d’insieme su un problema la cui attualità è sotto gli occhi di tutti.
M. Ambrosini, Non passa lo straniero? Le politiche migratorie tra sovranità nazionale e diritti umani, Cittadella 2014, pp. 219 € 16,80
Le politiche degli ingressi, l’immigrazione irregolare, l’accoglienza dei rifugiati, l’accesso alla cittadinanza, la riaffermazione dell’identità nazionale sono ovunque temi controversi. Nello stesso tempo, però, gli immigrati acquistano ogni giorno legittimazione, voce e diritti dal basso mediante diverse forme di cittadinanza. La chiusura non è univoca: le politiche migratorie sono piuttosto un campo di battaglia, in cui alle tendenze ostili agli immigrati si oppongono attori e pratiche sociali che promuovono l’inclusione.

M. Armanino, La nave di sabbia, Migranti, pirati e cercatori nel Sahel, Hermatena 2014, pp. 176 € 15,00 Quella che prima era una cicatrice sul mondo, il Sahel, fatta di siccità ed esistenze aride e dure, oggi è divenuto uno dei principali crocevia del traffico di droga, di sigarette, di gente disperata e di terroristi fanatici. Le rotte sono le stesse, quelle che un tempo erano percorse dalle carovane di cammelli cariche di oro, avorio, schiavi e altre merci preziose ora vedono passare camion e fuoristrada carichi di cocaina e di armi, le merci preziose di oggi e i nuovi schiavi, costretti a pagare per scappare da guerre, dittature, carestie. La storia si ripete e quasi mai in meglio. Così tra il Sahel (che in arabo significa “sponda” del deserto) e la sponda del Mediterraneo si consumano tragedie immense, molto più grandi di quelle del mare di cui veniamo a conoscenza. È invece in questo mare di disperazione che beccheggia la nave di Armanino, carica di racconti legati tra di loro da un filo esile come le vite dei suoi marinai che cercano un approdo e un po’ di pace. Infatti quella nave, scrive l’autore: «Imbarca solo chi non ha più nulla da perdere. Le frontiere galleggiano sulla sabbia e non lasciano scia». (M. Aime)
Palestina e Israele

Lo straniero, n. 178-aprile 2015 € 10,00
J. Hilal nell’articolo Ripensare la Palestina indaga la progressiva affermazione di un discorso politico che espelle i palestinesi dalla storia e dalla geografia e nega loro una identità nazionale.

N. Rinaldi, Notte a Gaza, Tra droni e asinelli, Stampa alternativa 2015, pp. 46 € 1,00
«Gaza è uno scandalo. Tra i tanti viaggi, ho pensato di pubblicare questi appunti – i primi risalgono al 2001 – ma è come se, a dispetto del sole, ogni visita fosse il frammento di un’unica notte prolungata, con i suoi incubi, e i suoi sogni. Classici appunti da taccuino del viaggiatore, in ordine sparso, per quello che sono, forse per illudermi di placare il senso d’impotenza. Restiamo umani, e per farlo, per favore, almeno una smorfia d’indignazione». (dalla presentazione)

A. Tradardi, D. Carminati e E. Bartolomei, Gaza, e l’industria israeliana della violenza, Derive approdi 2015, pp. 348 € 16,00 La Striscia di Gaza, da quasi un secolo, è un luogo di sofferenza e di resistenza. Non è l’unico in questo mondo sconvolto da conflitti, ma costituisce il paradigma di riferimento dell’industria della violenza contemporanea.
La violenza contro i palestinesi è un continuum che oscilla tra un minimo quotidiano, a bassa intensità, con i suoi morti, i suoi feriti e le sue distruzioni, completamente trascurata dai media, alle punte delle operazioni militari con il loro risvolto voyeuristico di fronte allo spettacolo del dolore.
Né va dimenticata la violenza che si esercita contro i palestinesi cittadini di Israele e quella contro i profughi che vivono nei campi allestiti a partire dal 1947-1948, nei Paesi arabi del Medio Oriente. Gaza diventa un campo di concentramento a cielo aperto, utile come laboratorio di sperimentazione delle nuove armi, e un esempio concentrazionario per la repressione dei mondi offesi.

A cura di S. Thion, Sul terrorismo israeliano, Graphos 2004, pp. 250 € 22,00
I testi pubblicati sono di Nasser H. Aruri, Ronald Blkeier, Noam Chomsky, Naeim Giladi, Khalil Nakhleh, Livia Rokach, Israel Shahak, Arno Weinstein, Oded Yinon e Serge Thion.
I temi trattati sono il piano sionista per il Medio oriente e il terrorismo sacro di Israele. Gli autori di questi saggi sono quasi tutti ebrei emigrati da Israele. E questo dopo aver saggiato la “democrazia” di un Paese plasmato dalla «struttura esclusivista del sionismo nella quale solo gli ebrei sono trattati come cittadini di prima classe».

N. Peled-Elhanan, La Palestina nei testi scolastici di Israele, Ideologia e propaganda nell’istruzione, Gruppo Abele 2015, pp. 288
€ 18,00
«I testi scolastici costituiscono potenti mezzi mediante cui lo Stato può configurare le forme di percezione, classificazione, interpretazione e memoria necessarie a determinare identità individuali e nazionali. Ciò vale in particolar modo per Paesi come Israele dove storia, memoria, identità personale e nazione sono intimamente legati» così scrive Nurit Peled Elhanan. In Israele, i testi scolastici sono destinati a ragazzi che a diciott’anni si arruolano nel servizio militare obbligatorio per attuare la politica israeliana di occupazione dei territori palestinesi. Lo studio di Nurit Peled-Elhanan non intende descrivere l’istruzione del Paese nel suo complesso, ma è un percorso illuminante in una “ideologia” che ha per scopo/effetto la disumanizzazione del popolo palestinese.

A. Gresh, Israele, Palestina, La verità su un conflitto, Einaudi 2015, pp. 288 € 10,50 Alain Gresh affronta la questione medio-orientale ristabilendo alcuni fatti indiscutibili, principi su cui fondare la discussione e cercare una soluzione laica al conflitto.
L’autore indaga la questione fissando gli episodi che hanno determinato la storia del conflitto israelo-palestinese – dalla guerra del 1948 alla creazione dello Stato d’Israele, dalla resistenza palestinese alla creazione dell’OLP, fino alla pace di Oslo – mostrandone la concatenazione e inquadrandoli secondo criteri universali.
F. Beltrame, Ancora una volta, Palestina ai palestinesi, Prospettiva edizioni 2013, pp. 244
€ 17,00 Secondo l’autore non esiste tanto una “questione palestinese” quanto piuttosto una “questione israeliana” fin dal 1948, dalla fondazione cioè di uno Stato razzista e coloniale come Israele che sulla pulizia etnica e sulla deportazione di chi abitava la Palestina ha fondato la propria “legittimità”. Nel solco di “Palestina ai palestinesi” la ricerca storica di Fabio Beltrame continua a smascherare non solo questo inganno ma anche la falsa equivalenza tra ebraismo e sionismo, o le menzogne intorno al “processo di pace” voluto dai potenti e dai politici di entrambi gli schieramenti, svilendo o soffocando l’Intifada.

G. Corradini, Chi salverà la Palestina, Tremila anni di convivenza tra ebrei e palestinesi, Europa edizioni 2015, pp. 255 € 13,00 I popoli del Vicino Oriente, le storie, i miti e le lingue occidentali, come la nostra storia, nascono sotto i Sumeri, che dai tempi di Gilgamesh per duemila anni saranno il fulcro della cultura, della scienza, del diritto e dell’economia.
In questo contesto si inserisce il popolo ebraico fatto di pastori e raccoglitori, che entra in conflitto con le popolazioni indigene.
Dopo secoli di tranquilla convi-venza con i palestinesi, l’arrivo di migliaia di ebrei in fuga dalle persecuzioni determina un contrasto che sembra irrisolvibile tra i due popoli.
P. Polansky, Rockets, Albeggi 2014, pp. 109
€ 10,00 Rockets è una raccolta illustrata e bilingue di poesie di Paul Polansky sul conflitto tra Israele e Palestina. La maggior parte delle poesie sono state scritte tra luglio e agosto 2014, durante la guerra; le altre risalgono ad un viaggio dell’autore a Gerusalemme nel 2002. Le poesie di Polansky sono dirette, crude, aggressive; la sua scrittura è come al solito ironica e grottesca. Usa versi affilati come lame di coltelli per scavare negli animi di israeliani e palestinesi, nelle loro differenze culturali. Il suo richiamo, però, da difensore dei diritti umani, è ad un messaggio di pace che chiude il libro.

IL MESSAGGIO

A Gerusalemme,
nella Città Vecchia,
nella torre di Davide,
vidi questo messaggio:

“credere in un solo Dio,
nella fratellanza dell’umanità,
nelle regole della legge,
e la visione della pace eterna
sono state tra le idee
concepite a Gerusalemme
che avrebbero ispirato l’umanità
di tutti i tempi”.

P. Fabbri, Israeliani e palestinesi, Le ragioni degli altri, Youcanprint 2015, pp. 166 € 14,00
Vengono ripercorse le tappe principali del conflitto arabo-israeliano, a partire dalla nascita del nazionalismo arabo e del sionismo a fine ’800 fino ad arrivare alla Primavera araba, la guerra in Siria e le ultime elezioni israeliane del marzo 2015. La questione palestinese era ed è ancora uno dei più potenti detonatori delle crisi mediorientali. E anche se la comunità internazionale sembra essersene dimenticata, è importante continuare a raccontarla, soprattutto alle nuove generazioni, prima che si abituino troppo agli sgozzamenti mediatici e capiscano, invece, quali sono le reali ragioni di ciò che accade.

N. Chomsky e I. Pappé, Palestina Israele: che fare?, Fazi 2015, pp. 223 € 16,00 Le tesi di Noam Chomsky e Ilan Pappé raccolte in questo volume ruotano attorno all’idea che i tempi siano maturi per un cambio di rotta.
Indugiare sulla questione israelo-palestinese significa condannare all’oblio un’intera popolazione.
Perciò, secondo i due autori, bisogna denunciare la natura di paese colonizzatore che è Israele, spingere la comunità internazionale a prendere una posizione ferma contro le sue politiche d’occupazione e, soprattutto, ragionare in funzione di un unico Stato multietnico, dove palestinesi e israeliani possano convivere nel rispetto reciproco dei diritti umani.
Sessualità

Adista-Nuovi segni, n. 28-2014 sip
C. Bianchi: Forum cristiani omosessuali, le proposte al Sinodo per una pastorale inclusiva.

A-Rivista anarchica, n. 387 marzo 2014 € 4,00
A cura di E. Falqui: Le nostre storie, le nostre lotte, le nostre vite, vengono presentate le foto che Zanele Muholi, attivista visuale sudafricana ha realizzato per la sua comunità omosessuale.

Umanità nova, n. 15-maggio 2014 € 5,00
Fatina: Omofollia omofoba.
Sull’intervento di due associazioni cattoliche Giuristi per la vita e Pro vita onlus che hanno fatto bloccare la distribuzione di un testo contro l’omofobia. L a scuola italiana è ancora succube della Chiesa cattolica che non vuole che si affrontino temi quali l’omosessualità, l’omofobia, la transessualità e simili.

Critica liberale, settembre 2013 € 5,00
A. Cecere nell’articolo L’omosessualità come problema politico conclude così «… la battaglia fra chi difende il diritto all’autonomia delle scelte dell’individuo e chi vuole affermare il privilegio di una cultura rispetto alla libertà di ognuno è la continuazione dell’inveterata lotta fra liberali e conservatori. A nostro avviso la battaglia dei cittadini Lgbt rappresenta la nuova trincea in cui i liberali di oggi hanno l’occasione per far ripartire il motore del progresso e dell’avanzamento di un mondo umano più libero e più giusto».

Polizia e democrazia, n. 9/10 2013€ 3.10
Una serie di articoli sulla Omofobia: L. Baldarelli: Quando la sessualità è uno svantaggio; A. Nicosia: Diritti civili: la riscossa dell’Italia; G. Ametrano: “Non chiedere. Non dire” Poliziotti diversamente uniformi; M. Turazza: Una legge contro la discriminazioni non è più rinviabile.

Polizia e democrazia, n. 3/4 2014 € 3,10
Il corpo, tra scelta e schiavitù. Viaggio alle radici della prostituzione. Articoli di: A. Nicosia: Prostituzione: tra legalità e proibizionismo; F. Toniarini: vittime di tratta; V. Bizzaglia: Sex Workers. Tra diritti e doveri, comprese le tasse.
Conflitti, n. 4-2013 € 8,00
Nel dossier Il coraggio di essere se stessi. Le altre forme dell’essere figli. L’educazione nelle coppie omogenitoriali. Articoli di: S. Vegetti Finzi: I problemi dell’identificazione sessuale nei figli delle coppie omogenitoriali; L. Cosulich: La genitorialità: un ruolo indipendente dal genere e dall’orientamento sessuale; C. Riva: Sull’omosessualità; D. Ciriello: Dire, non dire. Omegenitorialità e coming out con i figli; F. Ferrari: L’associazione Arcobaleno: La fatica della disconferma sociale.

Aggiornamenti sociali, n. 5-maggio 2014 € 5,00
S. Zardo nell’articolo Gender e differenza sessuale fa una panoramica sulle teorie del gender e sulla differenza sessuale, alla riscoperta della dimensione antropologica dell’essere uomo e donna, aperti a un reciproco esercizio della differenza.

Rocca, n. 15-agosto 2014 € 2,70
Nell’articolo Omosessualità e psicoterapia G. Sabato analizza il documento preparato dall’ordine degli psicologi del Lazio e recepito dall’ordine nazionale su “linee guida per la consulenza psicologica e la psicoterapia con persone lesbiche, gay e bisessuali”. Il documento può essere scaricato da www.psy.it.

Rocca, n. 8 -aprile 2015 € 2,70
Nell’inserto Sesso o gender? vengono riportati tre articoli uno di G. Piana che spiega le relazioni tra gender e sesso e contro la prolusione del cardinale Bagnasco che vi intravede una totale confusione, il secondo di C. Pulcinelli dal titolo Il lessico del gender e infine l’ultimo di P. Greco con l’articolo Scienza e questione di genere affronta il tema dal punto di vista della scienza: il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere e l’orientamento sessuale.
Études, octobre 2014 € 1,00
Ampio articolo di C. Besson su Homosexualité et morale chrétienne aujourd’hui.

Il grandevetro, n. 116 ottobre-dicembre 2014
Non voglio vedere niente,
non voglio più vedere!
Sono tanti i temi che la rivista affronta dove l’eros ha il ruolo di protagonista: come si declina l’eros in soggetti che siamo portati a ritenere lontani da tale attrattiva come i bambini, gli anziani, i disabili, per esempio. Qual’è il ruolo della prostituzione e che rapporto c’e fra eros e pornografia. Infine la rivista si chiede se è possibile coniugare eros, porno e arte. La rivista, con buona pace dei moralisti, ci offre uno spaccato erotico e/o pornografico della nostra civiltà.
D. Brahinsky, Reich e Gurdjieff, La sessualità come strumento di evoluzione della coscienza, Spazio interiore 2015, pp. 444
€ 22,00
Il professore universitario David Brahinsky, parlando delle ricerche di Reich, un colosso nel campo delle ricerche naturali e di Gurdjieff, insegnante di antiche idee esoteriche, mostra come queste ricerche siano collegate.
In particolare, l’autore si è concentrato sul rapporto che sussiste tra la sessualità e l’evoluzione spirituale, analizzando le scoperte di Wilhelm Reich riguardanti la sessualità e associandole al concetto di evoluzione spirituale di Gurdjieff. La sua tesi è che l’evoluzione spirituale, per come la intendeva Gurdjieff, non sia realizzabile a prescindere dalla sessualità, per come è stata definita da Reich.

R. Rio, Sesso Sacro, La via del corpo, Arkeios 2015, pp. 154 € 16,50
Questo libro offre una panoramica sul ruolo e sul significato del sesso e, allo stesso tempo, contribuisce al processo di rivalutazione del corpo e della dimensione materiale.
«Il sesso è sacro in quanto è un’energia che ci collega alla Terra. Senza questo collegamento non è possibile vivere. In quanto esseri sulla Terra dobbiamo restare ancorati energeticamente ad essa per poter vivere sani, in armonia con il resto del pianeta e compiere il nostro destino. L’energia sessuale è l’energia più forte che abbiamo a disposizione per questo scopo. E i nostri antenati lo sapevano bene.»

A. Leclerc, Della Pædophilia e altri sentimenti, Prefazione di Lea Melandri, Malcor D’2015, pp. 109 € 14,00 «Tra le parentele insospettabili, e perciò indicibili, vi è senza dubbio quella tra l’amore per i bambini e il desiderio sessuale dell’adulto che si spinge fino ad abusarne, tra la parola “pædophilìa” – in greco: attrazione per il bambino, dove il sesso ancora non compare – e il corrispettivo “pedofilìa” che ha finito per designare solo una questione di sesso.
Il libro di Annie Leclerc nei suoi contenuti, ma si potrebbe dire nella sua stessa lenta costruzione è il tentativo appassionato e coraggioso di dare un “nome”, o quanto meno un tratto riconoscibile nei suoi “infiniti segreti”, a un sentimento “inscritto nel destino comune dell’umanità”, in cui si mescolano fino a confondersi la bellezza, l’amore e la violenza». Così scrive Lea Melandri nella prefazione e conclude citando la Leclerc:
«Tutta la pedofilia è contenuta in questa incommensurabile violenza che consiste nello sprofondare il bambino laddove ordini chiari diventano confusi, nell’associarlo col silenzio al suo boia, nel disorientarlo al punto di annientare il senso che ha di sé».

S. Domolo, In nomine patris, Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale, Malatempora 2013, pp. 260 € 14,00 In Nomine Patris è un’autobiografia scritta da Salvatore Domolo, 48 anni, ex sacerdote della diocesi di Novara. È il primo prete della Chiesa Cattolica che ha avuto il coraggio e la forza di contrapporsi pubblicamente alla gerarchia di potere, arrivando ad autosospendersi e sbattezzarsi, riuscendo a uscire dal tunnel e proporre una nuova filosofia di vita.
Il libro va oltre la narrazione autobiografica, offrendo una forma di vita alternativa e rappre-senta una vera e propria denuncia nei confronti della Chiesa che si impone come istituzione dominante della coscienza personale inventandosi la mediazione tra l’uomo ed il divino.
F. Veglia e R. Pellegrini, C’era una volta la prima volta, Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme, Erickson 2012, pp. 133 € 15,00 Questo libro risponde alle più difficili domande sul sesso fatte da centinaia di adolescenti incontrati dall’autore durante la sua esperienza professionale. Non vuole essere un trattato di sessuologia né di educazione sessuale; il proposito è piuttosto quello di fornire, in stile narrativo, le conoscenze di base sulla sessualità umana, saldamente ancorate alla più recente ricerca scientifica ma rilette alla luce di un modello psicologico innovativo.

M.M. Winkler e G. Strazio, Il nostro viaggio, Odissea nei diritti Lgbti in Italia, Mimesis 2014, pp. 160 € 14,00
Il libro affronta in tutti i suoi aspetti il tema del riconoscimento giuridico dei diritti delle persone Lgbti in Italia, procedendo sotto forma di viaggio ideale nelle pieghe dell’ordinamento giuridico e prestando grande attenzione al dibattito politico nostrano attraverso l’analisi della giurisprudenza più recente. Il punto di partenza è rappresentato dalla campagna volta a ottenere il riconoscimento del diritto costituzionale di gay e lesbiche di contrarre matrimonio.

E. Savarese, Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma, e/o 2015, pp. 136 € 9,50
Nel bel mezzo del dibattito politico e mediatico sul tema delle nozze gay, e dopo le sentenze della Corte Suprema americana e della Corte Europea dei diritti umani, questo testo appassionato e meditato scompagina le categorie solite e la contrapposizione laici/credenti, militanti Lgbt/conservatori, progressisti/tradizionalisti. Da magistrato, Savarese riconosce l’importanza dei diritti. Ma da cattolico non riesce a essere soddisfatto della dimensione semplicemente laica dell’agognato riconoscimento del diritto al matrimonio da parte di persone dello stesso sesso.
La Lettera cerca di ripensare la tradizione, di rifondare le categorie, di interrogarsi profondamente sulla natura dell’amore, anche omosessuale, di prendere di petto il cuore del problema: l’allontanamento dell’uomo da Dio e la bellezza di un ritorno verso Dio per ciò che l’uomo veramente è, gettando finalmente lontano la paura delle insondabili, inclassificabili attitudini della natura umana.

L. Borghi, L’amore autentico, Omosessualità e Fede, due madri raccontano, Gabrielli 2014, pp. 95 € 11,50
Il racconto delle esperienze fatto dalle madri con il loro sguardo attento e partecipe alla vita dei figli, offre tutta una serie di riflessioni che, in sintesi, richiamano al diritto di ogni persona di poter vivere l’amore in modo autentico.

S. Kay, Genitori G.A.Y., Good as you, Tempesta 2014, pp. 172 € 15,00
Il libro consta di tre parti: la prima è dedicata al parere di psicologi ed esperti; molto interessante per tutti coloro i quali, fino a oggi, non sono riusciti a trovare degli studi validi effettuati da esperti in materia; la seconda, forse la più toccante, è invece dedicata alle esperienze dei genitori.
L’ultima è intitolata Avvocati e leggi, e può essere davvero molto utile per chi, ora o nell’immediato futuro, ha bisogno di far chiarezza su cosa lo Stato Italiano garantisca o meno. Sebbene sia un libro il cui intento è quello di dare una visione positiva dell’omogenitorialità, non scade mai nell’accusa violenta contro gli oppositori della stessa ma cerca di trattare quest’argomento con quanta più oggettività e pacatezza possibile.

A cura di E. Quagliata e D. Di Ceglie, Lo sviluppo dell’identità sessuale e l’identità di genere, Parlare ai figli della sessualità: tendenze omosessuali e adolescenti gender variant, Astrolabio 2015, pp. 205 € 12,00 Il tema del processo di formazione dell’identità di genere nel bambino e nell’adolescente viene percorso in varie direzioni: la sessualità dei bambini da una prospettiva psicoanalitica; lo sviluppo di un’identità separata e il contributo paterno e materno a questo processo; l’accettazione di bambini e adolescenti gender variant da parte dei genitori; lo sviluppo dell’orientamento (omo)sessuale e dell’identità di genere in adolescenza e il momento del coming out.

A cura di F. Facchini, Natura e cultura nella questione del genere, Edb 2015, pp. 192 € 18,00
I contributi del volume si propongono di approfondire il rapporto tra natura e cultura cercando tra i due concetti un rapporto corretto e dinamico, capace di tener conto delle diverse dimensioni della persona umana nella sua individualità.

A cura di B. Gusmano e T. Mangarella, Di che genere sei?, Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico, La meridiana 2014, pp. 188 € 18,50
Questo denso e ricco manuale intende fornire molto più che una necessaria cornice teorica. Offre anche concreti strumenti di analisi degli stereotipi di genere e, soprattutto, un variegato repertorio di strumenti operativi per agire in contesti educativi con adolescenti.
Incrociando una lettura interdisciplinare, introduce a percorsi d’aula per prevenire e contrastare le discriminazioni sessiste e il bullismo omotransfobico, in tutte le possibili declinazioni.

H. van De Spijker, Omotropia nell’orizzonte della eterotropia, La realtà della sessualità umana, Cleup 2014, pp. 306 € 19,00
Questo volume raccoglie le più significative pubblicazioni relative al tema della sessualità, e in particolare di quella che, comunemente, viene chiamata “omosessualità”, del pedagogista olandese Herman van De Spijker. Le tesi principali dell’autore si sviluppano intorno al concetto di omotropia, cioè l’inclinazione verso persone dello stesso sesso, nel quale prendono forma e significato tutti i temi riguardanti le relazioni sessuali.
Tale approccio valorizza, innanzitutto, l’individuo come persona in relazione e scinde la polarizzazione creatasi attorno alla mera sfera sessuale, quando è rubricata soltanto con la designazione di omosessuale.

L. Young e B. Alexander, La chimica dell’amore, La scienza del sesso e dell’attrazione, Bollati Boringhieri 2012, pp. 359 € 24,00
Affascinante report sui meccanismi biochimici che governano le nostre emozioni più profonde. Il testo riprende, amplia e sintetizza, le ricerche del famoso neuroscienziato Dick Swaab, suffragando le ipotesi presentate da innumerevoli dimostrazioni di laboratorio.
È un libro che apre gli orizzonti culturali e, di conseguenza, contribuisce ad “aprire la mente”.

R. Torti, Mamma. perché Dio è maschio?, Educazione e differenze di genere, Effatà 2013, pp. 220 € 18,00 Il libro riflette su potenzialità e limiti dell’esperienza ecclesiale cattolica, attraverso l’analisi di alcuni casi di trasmissione dei contenuti e dell’esperienza di fede alle giovani generazioni.
Essere maschi o essere femmine, ad ogni età, fa molta differenza.
Non solo perché si hanno corpi diversi, ma soprattutto perché diversi sono i significati e i ruoli che fin dalla nascita vengono attribuiti a questi corpi: si vede nella cultura e nei giocattoli, nell’organizzazione familiare e nelle strutture sociali, nei programmi scolastici e nei palinsesti televisivi.
Tutto ciò condiziona – e a volte imprigiona – i bambini e le bambine ma anche le donne e gli uomini che si occupano di loro: genitori, insegnanti, educatrici e educatori.
Raccogliendo le voci di alcune classi della scuola primaria e le riflessioni di maestre, mamme e papà, il libro propone un percorso per capire quali sono oggi questi messaggi, da dove vengono e dove stanno andando.
Mostra anche come l’educazione religiosa e la trasmissione della fede abbiano un ruolo attivo nella costruzione del maschile e del femminile.
M. Gandolfini, Mamma e papà servono ancora?, Psico-neurobiologia nel dibattito sul matrimonio gay, Cantagalli 2014, pp. 93 € 7,50
Andrea Pizzocaro nel sito http://gayburg.blogspot.it demolisce completamente il libro di Gandolfini e scrive nella conclusione: «Insomma Gandolfini per sostenere la sua posizione contraria alle famiglie omogenitoriali si è servito di una ricerca gettata nel discredito più totale (Regnerus), di un “report” per ora irreperibile, di un’affermazione di una persona priva di esperienza con i bambini (Hansens), di una famiglia di omofobi (Cameron) e di un ricercatore che non sa come si fa una ricerca (Schumm). Che cosa ci resta in mano? Poco veramente, veramente poco. Il titolo del libro di Gandolfini prometteva ben altro: se il dibattito è quello sul matrimonio gay, perché parlare per due terzi del libro delle famiglie eterogenitoriali e della fecondazione eterologa e lasciare cinque pagine striminzite alle famiglie omogenitoriali prendendo il peggio del peggio dal mondo anti-gay?»

Altri testi sul tema della sessualità che ci sono arrivati e di cui non condividiamo i contenuti:

T. Cantelmi, Nati per essere liberi, Famiglia e scuola: educazione sessuale no-gender theory, Paoline 2015, pp. 234 € 14,00
Il libro critica gli standard per l’educazione sessuale promossi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e approvati dalla Unione Europea e già in uso nelle scuole materne ed elementari.

E. Roze, Verità e splendore della differenza sessuale, Cantagalli 2014, pp. 460 € 22,00 Anche in questo volume si esalta la differenza sessuale come dualità necessaria finalizzata alla procreazione e perciò da difendere all’interno dell’antropologia cristiana.

E. Perucchietti e G. Marletta, Unisex, La creazione dell’uomo senza identità, Arianna 2014, pp. 120 € 9,80
Gli autoti sostengono che l’attacco alla sessualità, nei suoi generi maschile e femminile, rappresenta oggi il più sconcertante tentativo di manipolazione dell’essere umano mai tentato nella storia. Questa vera e propria “mutazione antropologica” viene oggi imposta attraverso i media, la cultura, lo spettacolo e le legislazioni.

Audiolibri

Elena Ferrante, L’amica geniale: libro primo, letto da Anna Bonaiuto, Emons Italia 2015 , Il CD è in formato MP3 e ha la durata di 11 ore e 50 minuti. € 17,90
L’amica geniale, pubblicato nel 2011, è il primo di una quadrilogia di romanzi di Elena Ferrante che continua con Storia del nuovo cognome (2012), Storia di chi fugge e di chi resta (2013) e Storia della bambina perduta (2014). Filo conduttore dei quattro libri è un’amicizia femminile, quella tra Lila Cerullo ed Elena Greco, dall’infanzia a Napoli negli anni Cinquanta del secolo scorso fino a oggi.
L’amica geniale si apre con l’apprendimento, da parte di Elena, in età ormai matura, della scomparsa dell’amica Lila, che se n’è andata senza lasciare traccia di sé. Sulla scia di questo avvenimento sconcertante, ma che rispecchia il carattere e il modo di agire di Lila, Elena comincia a rievocare il ricordo del loro legame e di un’amicizia che dura dall’infanzia. Il romanzo narra infatti delle due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. Scava nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, poi ragazzine e giovani donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che negli anni nutrono un rapporto vero e profondo. Ma proprio quando la vita delle due protagoniste giunge a una svolta decisiva, con il matrimonio di Lila e l’avvicinamento di Elena al giovane che veramente ama, rompendo, forse, un fidanzamento in cui non ha mai creduto fino in fondo, la narrazione si interrompe lasciando al lettore la voglia, quasi l’esigenza di sapere come prosegue la storia.
Pubblicato in edizione cartacea dalle Edizioni E/O, L’amica geniale viene proposto da Emons in forma di audiolibro, con il valore aggiunto della lettura coinvolgente di Anna Bonaiuto. Per l’autunno è annunciata la pubblicazione anche del secondo capitolo della quadrilogia, letto anche in questo caso dall’attrice napoletana.

Giacomo Leopardi, Canti, letto da Fabrizio Falco, Emons Italia 2015, Il CD è in formato MP3 e ha la durata di 1 ora e 22 minuti. € 12,90
I Canti raccolgono la produzione poetica di Giacomo Leopardi. Scritti fra il 1818 e il 1836, comprendono trentasei poesie più cinque frammenti, per un totale di quarantuno componimenti. Emons propone in forma di audiolibro una selezione di quattordici poesie da questo classico della letteratura italiana: All’Italia, Il passero solitario, L’infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, La vita solitaria, A Silvia, Le ricordanze, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Il pensiero dominante, Amore e morte e La ginestra o il fiore del deserto. Le opere di uno dei più grandi poeti di tutti i tempi sono lette da Fabrizio Falco, un giovane attore emergente talentuoso ed eclettico, vincitore del Premio Marcello Mastroianni alla Mostra del cinema di Venezia 2012.

Gianni Rodari, Favole al telefono, letto da Claudio Bisio, Emons Italia 2014, Il CD è in formato MP3 e ha la durata di 3 ore e 6 minuti. € 14,90
Un rappresentante di commercio di Varese, il ragionier Bianchi, che è costretto per lavoro a viaggiare sei giorni alla settimana, ogni sera telefona alla sua bambina per raccontarle una favola prima che questa si addormenti. Una favola breve però, perché altrimenti la telefonata quotidiana sarebbe troppo onerosa per le tasche del ragioniere. Ma anche una favola originale, inventata dal padre per la figlia, una storia ogni volta tanto bella che le stesse centraliniste fermano il loro lavoro per ascoltarla. Così comincia Favole al telefono, una raccolta di settanta fiabe moderne che con fantasia giocosa, geniale umorismo e un uso strampalato del linguaggio invita grandi e piccini a guardare lontano, percorrendo le strade della tolleranza e le vie dell’amicizia.

Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, letto da Neri Marcorè, Emons Italia 2015, Il CD è in formato MP3 e ha la durata di 1 ora e 28 minuti. € 14,90
La prima edizione di Filastrocche in cielo e in terra uscì nel 1960 presso la casa editrice Einaudi. Nel 1972 l’autore, Gianni Rodari, aggiunse alla raccolta originaria quattordici Storie nuove, ventuno delle ventinove filastrocche uscite in Le filastrocche del cavallo parlante pubblicate da Emme edizioni due anni prima, dando vita all’edizione definitiva del libro. La raccolta comprende filastrocche, giochi di parole e favole a rovescio. Brevi componimenti con cui Rodari, il grande poeta dell’infanzia e non solo, ha continuato e ancora continua a incantare grandi e piccini.

Georges Simenon, Il defunto signor Gallet, letto da Giuseppe Battiston, Emons Italia 2015, Il CD è in formato MP3 e ha la durata di 4 ore e 7 minuti. € 12,90
In un afoso inizio d’estate il commissario Maigret è chiamato a risolvere un caso di omicidio avvenuto nella cittadina di Sancerre. In una camera dell’Hôtel de la Loire è stato infatti trovato il cadavere di Émile Gallet, rappresentante di commercio. Inizia quindi le indagini cercando innanzi tutto di “conoscere la vittima”, consapevole che solo questo approccio lo porterà a scoprire l’assassino, e man mano che si addentra nella sua esistenza viene a conoscenza della doppia vita del defunto: rappresentante per una ditta che produce oggetti d’argento agli occhi della moglie, Aurore Préjean, l’uomo in realtà vive da anni di espedienti, con il nome di Clément, estorcendo piccole somme a nostalgici monarchici di Sancerre, tra cui il castellano Tiburce de Saint-Hilaire. A sua volta è inoltre oggetto di ricatto da parte del figlio, Henry, che è a conoscenza della doppia vita del padre e tramite un prestanome, Jacob, gli estorce denaro per poter andare a vivere in campagna con l’amante, Eléonore Boursang. La scoperta dei particolari sulla vita e sul passato dell’uomo porterà Maigret a risolvere il caso della sua morte e a rivelare le circostanze inaspettate e insospettabili che l’hanno determinata.
Il defunto signor Gallet è il terzo romanzo di Simenon con protagonista il commissario Maigret. Pubblicato in lingua originale nel 1931, è stato il primo poliziesco della serie dedicata al commissario parigino uscito in Italia, nel 1933. Emons propone ora la versione in audiolibro, ottavo titolo pubblicato nella Collezione Maigret, con la magistrale lettura di Giuseppe Battiston, interprete di tutti i romanzi proposti all’interno della collana.

Georges Simenon, La ballerina del Gai Moulin, letto da Giuseppe Battiston, Emons Italia 2015, Il CD è in formato MP3 e ha la durata di 3 ore e 40 minuti. € 12,90
Nella cittadina belga di Liegi due giovani – Jean Chabot e René Delfosse – decidono di rapinare la cassa del Gai Moulin, un locale notturno dove hanno trascorso la serata intrattenendosi con la ballerina Adèle Bosquet. Al momento della chiusura si nascondono nella cantina ma quando escono intravedono nel buio un corpo steso a terra, che riconoscono come il cliente a cui si era avvicinata la loro amica Adèle. Spaventati, Chabot e Delfosse fuggono. Il giorno dopo, i giornali annunciano il ritrovamento di un cadavere nel giardino zoologico, rinchiuso dentro un baule di vimini di grandi dimensioni. In un primo momento i due ragazzi vengono arrestati, anche se i sospetti ben presto ricadono su un misterioso francese, presente anche lui la sera precedente al Gai Moulin. Quel francese è in realtà Maigret, giunto a Liegi da Parigi sulle tracce della vittima, che si scopre chiamarsi Ephraim Graphopoulos ed essere il figlio di un facoltoso banchiere di Atene che viaggia per l’Europa conducendo una vita oziosa da gran signore. Il commissario affiancherà nelle indagini la polizia locale e riuscirà a risolvere un intricato caso legato allo spionaggio internazionale.
Pubblicato in Francia nel 1931 il romanzo è apparso per la prima volta in Italia nel 1933.