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Altre terre – Incontro con Giovanni Covone

La mattina di sabato 22 febbraio 2025, alle ore 10:00, il Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia (via del Presto, 5) ospiterà un incontro pubblico con l’astrofisico Giovanni Covone, che dialogherà con le studentesse e gli studenti dell’istituto ITCS Filippo Pacini di Pistoia.

L’occasione dell’incontro, curato dal Centro Filippo Buonarroti Toscana insieme al Centro di Documentazione di Pistoia e dall’Istituto Filippo Pacini con la collaborazione del Comune di Pistoia, è data dalla recente pubblicazione di Altre terre. Viaggio alla scoperta di pianeti extrasolari, libro di Covone pubblicato da HarperCollins e recentemente insignito del premio Asimov 2024.

Il libro è il racconto di «un viaggio che inizia da un tavolino sotto le stelle di Arles, fino ad esplorare la Galassia alla ricerca di un pianeta che possiamo chiamare “Terra,” raccontando i sogni, le sconfitte e le scoperte di filosofi e astronomi, da Epicuro agli scienziati di domani».

A colloquio con l’autore saranno la dott.ssa Marzia Andreoni, dirigente scolastica dell’Istituto ITCS Filippo Pacini di Pistoia, e Francesco Bocci del Centro Filippo Buonarroti Toscana. L’incontro è a ingresso libero e gratuito ed è aperto a tutta la cittadinanza.

Giovanni Covone è un astrofisico, professore presso la Federico II di Napoli. Si interessa dello studio dei pianeti extrasolari, di astrobiologia e di cosmologia. È titolare dei corsi di “Cosmologia” (per i fisici), “Astrophysics of Life” (per i biologi) e “Fondamenti di Fisica e Cosmologia” (per i filosofi). La comunicazione delle idee scientifiche è l’altra sua passione. Altre Terre, pubblicato da HarperCollins e vincitore del premio Asimov 2024 per l’editoria scientifica, è il suo primo libro.

«Non sappiamo se troveremo altri pianeti ricchi di vita come la Terra o altre civiltà con cui dialogare, ma sicuramente la ricerca degli esopianeti aiuterà a comprendere la nostra origine e il nostro futuro, aiutandoci a conquistare una necessaria consapevolezza dell’unicità e della precarietà della nostra specie.

La nostra avventura è cominciata pochi milioni di anni fa nelle savane dell’Africa orientale; ora costruiamo telescopi e navi spaziali, ma siamo anche al bivio fra la distruzione del nostro habitat, lo scoppio di nuove guerre globali o l’uso consapevole e positivo della nostra tecnologia».